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4 Set

Nuovo terzetto per il ROF del 150esimo dalla morte di Rossini

Era il 1868 quando a Passy in Francia moriva uno dei più illustri compositori italiani, il pesarese Gioachino Rossini, autore di celebri lavori quali La gazza ladra, Guglielmo Tell, La Cenerentola, Semiramide e L’italiana in Algeri. Così come dell’indimenticabile Il barbiere di Siviglia. Che è stato appunto scelto da parte della direzione del Rossini Opera Festival di Pesaro, la rassegna internazionale di opera lirica dedicata a Rossini e organizzata come ogni agosto nella sua città natale, per celebrare nel 2018 i 150 anni dalla scomparsa del Maestro.

Appena conclusa una fortunata trentottesima edizione, dedicata ad Alberto Zedda, storico direttore del ROF da poco scomparso – i numeri parlano di quasi sedicimila spettatori, per un 70% stranieri, e di circa 1.060.000 euro di botteghino, confermando questo 2017 il quarto in termini di affluenza e il terzo per incassi  – si fanno quindi già strada le anticipazioni, e la conseguente attesa, per il 2018. Un’edizione in gran lustro per cui sono state preannunciate addirittura tre nuove produzioni.

È così che il terzetto del ROF 2018 proporrà in cartellone il prossimo anno: Ricciardo e Zoraide, con la regia di Marshall Pynkoski e la direzione di Giacomo Sagripanti; Adina, firmata da Rosetta Cucchi e diretta da Diego Matheuz, e, come si diceva, Il barbiere di Siviglia, nella nuova versione di Pier Luigi Pizzi, diretta da Yves Abel. Se infatti in un primo momento per Il barbiere si era parlato di un rifacimento, ora invece, come segnalato dagli organizzatori, “Alla luce degli imprevisti problemi tecnici e normativi sorti in merito all’ipotizzata ripresa del Barbiere di Siviglia messo in scena nel 2005 a Pesaro da Luca Ronconi, la Direzione del Festival ha deciso di affidare al maestro milanese Pier Luigi Pizzi, applauditissimo quest’anno nella Pietra del paragone, il compito di ideare il nuovo spettacolo”. Il consueto appuntamento con il Viaggio a Reims sarà affidato infine a Babilonia Teatri. Tra gli interpreti di Ricciardo e Zoraide già si sono fatti strada i nomi dei cantanti Juan Diego Florez e Pretty Yende, mentre meno anticipazioni si sono registrate per gli altri due spettacoli in programma.

Quel che oramai è certo è l’annuale appuntamento con un festival lirico di rilievo internazionale sempre improntato al “massimo rigore musicologico e alla massima apertura nel linguaggio teatrale”, come ha spiegato il Sovrintendente del ROF Gianfranco Mariotti, sin dagli esordi figura di riferimento della rassegna. Laddove infatti l’opera lirica è uno degli spettacoli più completi che ci possa offrire il teatro – unendo alla musica anche il canto, e poi ancora le scenografie, le luci e i costumi, così come negli ultimi anni anche la videografica ed altri “effetti speciali” – quello di Pesaro è uno tra i più attesi appuntamenti del settore. Un’occasione che, dietro le quinte, conserva maestranze appassionate e di gran livello, a cui va riconosciuto pubblico merito. Un Festival che negli anni non ha mancato di crescere, facendo fronte volta per volta anche a budget che sicuramente andavano restringendosi, senza per questo perdere appeal sul pubblico. Un pubblico fidelizzato e sempre più internazionale (dicevamo con un 75% di presenze straniere in sala, da ben 42 Paesi al mondo) che premia la città e il ricordo del Maestro. Non a caso, chiosa ancora il Sovrintendente Mariotti, “Vogliamo una messa in scena vicina al pubblico. Come ha scritto il New York Times, abbiamo costruito un’operazione elitaria di massa”. Appuntamento dunque al 2018.

 

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