L’ultimo libro di Leonardo Romanelli – uno dei più eclettici protagonisti dell’enogastronomia italiana, oltre che giornalista, commediografo, scrittore e autore radiotelevisivo – è delizioso. Sghembo nel formato pentagono, raccoglie cinquanta dritte per imparare a fare la prima colazione. Ovviamente, qui non si parla di ricette vere e proprie ma di ingredienti e carburante per la mente. I cinquanta “Racconti in nuce. Storie di risvegli e vite quotidiane” sono altrettanti quadretti di coppie o di aspiranti a stare in coppia, che si leggono velocemente e saporitamente perché hanno un retrogusto che sa di buono. Un’antologia originale sul tema della colazione, il primo pasto della giornata, veloce o voluttuoso che sia, pedantemente raccomandato da salutisti e nutrizionisti, banco di prova dell’intimità appena trascorsa quando siamo in coppia. Perciò queste “colazioni” di Romanelli non sono mai banali, i cinquanta protagonisti – soli, in coppia o alla ricerca della coppia perduta – sottolineano i loro pensieri e rivelano il loro agire attorno a una brioche diligentemente contornata ma anche a un fumante piatto di passatelli in brodo che una delle protagoniste, di notevole sapienza culinaria (e amorosa), prepara d’impeto per sé e l’amato.
Una lettura rassicurante che parla di persone con vite anche complesse che, sempre, provano un momento di refrigerio mentre preparano o gustano o si fanno servire la prima colazione. Appagando anche i lettori e dando soddisfazione ai nutrizionisti.
(Leonardo Romanelli, Racconti in nuce. Storie di risvegli e vite quotidiane, Mauro Pagliai Editore, 2017)
STEFANO CICCARELLI
Purtroppo della prima colazione si è persa la memoria in campagna era una sosta a metà mattinata in paese il momento di unità della famiglia ,forse leggendo questo libro rivalorizzeremo la COLAZIONE.