La creazione del rosa shocking si deve a lei e anche le prime vere collaborazioni tra moda e arte: parliamo di Elsa Schiaparelli, alla cui creatività è dedicata la mostra in corso al Musée des Arts Décoratifs di Parigi dal titolo Shock! I Mondi Surrealisti di Elsa Schiaparelli.
LA MOSTRA DEDICATA AD ELSA SCHIAPARELLI A PARIGI
A distanza di quasi 20 anni dalla retrospettiva a lei dedicata nel 2004, il museo parigino ha voluto tornare a mostrare al pubblico la fantasia innovativa, il gusto per lo spettacolo e la modernità artistica di una donna rivoluzionaria come Elsa Schiaparelli: con 520 pezzi in esposizione, tra cui 272 costumi e accessori moda, ambientate con 248 dipinti, sculture, gioielli, bottiglie di profumo, ceramiche, poster e fotografie firmate dai più grandi nomi dell’epoca, da Man Ray a Salvador Dalí, da Jean Cocteau a Meret Oppenheim, fino a Elsa Triolet, questa grande retrospettiva mette in luce anche l’eredità dello stile Schiaparelli con silhouette interpretate da famosi couturier che le rendono omaggio, quali Yves Saint Laurent, Azzedine Alaïa, John Galliano, Christian Lacroix, Daniel Roseberry.
DAL ROSA SHOCKING ALLA ZIP: TUTTE LE INNOVAZIONI FIRMATE SCHIAPARELLI
Non c’è solo il lancio del rosa shocking, che conferisce anche il titolo all’autobiografia della stilista Shocking Life, e oggi tornato tanto di moda, tra le innovazioni introdotte dalla couturier, ma a Elsa Schiaparelli si deve anche la creazione del primo pullover trompe l’oeil nel 1927, o l’utilizzo della zip nell’alta moda due anni dopo e ancora della gonna pantalone nel 1931 e della stampa di giornale come fantasia di moda nel 1935. Oltre a queste e a tante altre invenzioni, il nome della Schiaparelli è però indissolubilmente legato al mondo dell’arte: “Lavorare con artisti come Bébé Bérard, Jean Cocteau, Salvador Dalí, Vertès e Van Dongen, con fotografi come Honingen-Huene, Horst, Cecil Beaton e Man Ray, è stato esaltante. Ci siamo sentiti aiutati, incoraggiati, al di là della realtà materiale e noiosa di fare un vestito da vendere” ha scritto lei stessa nella sua autobiografia, datata 1954.
La sua vicinanza al Surrealismo, e in particolare a Salvador Dalì, è testimoniata dal celebre abito aragosta o al cappellino scarpa. Elsa fu essa stessa un’artista surrealista, tanto che creò modelli in gran parte ispirati all’estetica del movimento, deviando i modelli e i materiali più sorprendenti: plastiche trasparenti, bottoni a forma di gambero, “tasche a cassetto”. Tutto ciò è ben documentato nella mostra Shock! I Mondi Surrealisti di Elsa Schiaparelli in corso fino al 22 gennaio 2023.
Da Artribune
[Immagine di copertina © The Little Vain Official]
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