TOP
12 Feb

Treviso. Per San Valentino l’originale di “Amore e Psiche”

In occasione del San Valentino, sarà esposto il 13 e il 14 febbraio pomeriggio, al Museo Bailo di Treviso, il gesso originale di “Amore e Psiche” di Antonio Canova. Il gruppo scultoreo di “Amore e Psiche” sarà al centro di una delle sale ancora non allestite del Nuovo Bailo. I visitatori potranno avvicinarsi e farsi dei selfie.

Antonio Canova, Amore e Psiche, gesso, 148x68x65 cm.Veneto Banca spa in L.C.A. Photo Andrea Parisi | Artribune

L’esposizione dell’opera rappresenta un’anteprima rispetto alla rassegna “Canova Gloria Trevigiana. Dalla bellezza classica all’annuncio romantico”, curata dal direttore dei musei Civici Fabrizio Malachin, e dai professori Giuseppe Pavanello e Nico Stringa, in programma dal 14 maggio prossimo.

“Crediamo fortemente nella componente “romantica” della nostra Treviso” – sottolinea il sindaco Mario Conte. – “Amore e Psiche, opera semplicemente unica del Canova, va così ad impreziosire l’iniziativa che vede Treviso come Città degli Innamorati, coinvolti e, per certi versi, ‘avvolti’ dal patrimonio artistico del nostro territorio in dialogo con le altre eccellenze”.

“Treviso offre un’anticipazione della grande mostra che aprirà a maggio, e lo fa non a caso nel segno dell’amore: il filone che sarà indagato in mostra sarà infatti quello dell’annuncio romantico che si ritrova nell’opera del grande scultore, in uno scenario d’eccezione come quello del Museo Bailo” – aggiunge l’assessore ai Beni Culturali e Turismo del Comune di Treviso,  Lavinia Colonna Preti.

 

STORIA

Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito, diventa l’attrazione di tutti i popoli vicini che le offrono sacrifici e la chiamano Venere (o Afrodite). La divinità, saputa l’esistenza di Psiche, gelosa per il nome usurpatole, invia suo figlio Cupido (o Eros) perché la faccia innamorare dell’uomo più brutto e avaro della Terra e sia coperta dalla vergogna di questa relazione, ma il dio sbaglia mira e la freccia d’amore colpisce invece il proprio piede ed egli si innamora perdutamente della fanciulla. Intanto, i genitori di Psiche consultano un oracolo che risponde:

«Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un’alta cima brulla. Non aspettarti un genero da umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l’aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d’Averno e i regni bui. (IV, 33)»

Psiche viene così portata a malincuore sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Con l’aiuto di Zefiro, Cupido la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata a questo sentimento che le travolge i sensi.

Amore e Psiche durante uno dei loro incontri notturni, raffigurati da Jacques-Louis David (Fonte Wikipedia)

Amore e Psiche durante uno dei loro incontri notturni, raffigurati da Jacques-Louis David

Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, che Eros le aveva detto di evitare, con un pugnale ed una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amante, nella paura che l’amante tema la luce per la sua natura malvagia e bestiale. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia d’olio cade dalla lampada e ustiona il suo amante:

«… colpito, il dio si risveglia; vista tradita la parola a lei affidata, d’improvviso silenzioso si allontana in volo dai baci e dalle braccia della disperata sposa (V, 23)»

Fallito il tentativo di aggrapparsi alla sua gamba, Psiche straziata dal dolore tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Psiche inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo, si vendica delle avare sorelle e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva però al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l’ira per aver disonorato il nome del figlio.

Venere sottopone Psiche a diverse prove: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, non prova nemmeno ad assolvere il compito che le è stato assegnato, ma riceve un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che provano pena per l’amata di Cupido. La seconda prova consiste nel raccogliere la lana d’oro di un gruppo di pecore. Ingenua, Psiche fa per avvicinarsi alle pecore, ma una verde canna la avverte e la mette in guardia: le pecore diventano infatti molto aggressive con il sole e lei dovrà aspettare la sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli. La terza prova consiste nel raccogliere acqua da una sorgente che si trova nel mezzo di una cima tutta liscia e a strapiombo. Qui viene però aiutata dall’aquila di Giove.

Eros risveglia Psiche dal sonno provocato dal dono di Proserpina, raffigurato da Antoon van Dyck (Fonte Wikipedia)

Eros risveglia Psiche dal sonno provocato dal dono di Proserpina, raffigurato da Antoon van Dyck

L’ultima e più difficile prova consiste nel discendere negli Inferi e chiedere alla dea Proserpina (o Persefone) un po’ della sua bellezza. Psiche medita addirittura il suicidio tentando di gettarsi dalla cima di una torre; improvvisamente però la torre si anima e le indica come assolvere la sua missione. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità, apre l’ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina, che in realtà altro non è che il sonno più profondo. Questa volta verrà in suo aiuto Eros, che la risveglia dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera uscita dall’ampolla e va a domandare aiuto a suo padre.

Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve con l’amante l’aiuto di Giove: mosso da compassione il padre degli dei fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene la dea protettrice delle fanciulle e dell’anima, sposando Eros. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fa da coppiere, le tre Grazie suonano e il dio Vulcano si occupa di cucinare il ricco pranzo.

Più tardi nasce una figlia, concepita da Psiche durante una delle tante notti d’amore dei due amanti prima della fuga dal castello. Questa viene chiamata Voluttà, ovvero Piacere. (Fonte Wikipedia)

 

Nessun Commento

Inserisci un tuo commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.