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26 Apr

Depero e il Trentino. La mostra a Casa Depero

Fino a 24 settembre 2023 la Casa d’Arte Futurista Depero propone la mostra “Depero per il Trentino – Itinerari vissuti tra natura, arte e turismo” a cura di Federico Zanoner. L’esposizione è dedicata ad una produzione meno nota dell’artista, quella riservata a soggetti naturali, paesaggistici e rurali, rimasta finora all’ombra rispetto a quella più tipicamente futurista ispirata all’universo artificiale, meccanico e industriale

Artista instancabile ma anche instancabile camminatore, come lui stesso si rappresenta nell’autoritratto in montagna Diabolicus. Nel corso della sua vita Fortunato Depero ha percorso itinerari ed esplorato paesi, valli e monti, documentando e vivendo il Trentino con uno sguardo sfaccettato e attento: dalla Vallagarina alla Vallarsa e gli altipiani Cimbri, dal Garda alla Valle dei Laghi, fino alla natía Val di Non, salendo ora sul Monte Altissimo, sul Pasubio, sulle cime del Brenta.

Fortunato Depero, Cappelletta di S. Antonio ai Perini, olio su tavola, 1952. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Depero

Fortunato Depero, Cappelletta di S. Antonio ai Perini, olio su tavola, 1952. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Depero

Tali esperienze, testimoniate da fotografie e scritti, persino all’interno di un libro firme del rifugio Altissimo della Società Alpinisti Tridentini nel 1914, risultano fondamentali per la genesi di opere note quali gli arazzi dei primi anni Venti SerradaLizzana e Ritmi alpestri, ma anche di dipinti e disegni meno conosciuti o opere di diverse tecniche, fra cui il buxus Castello di Sabbionara del 1939.

Fortunato Depero al Rifugio Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta, estate 1933. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Archivio del ‘900, Fondo Depero

Fortunato Depero al Rifugio Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta, estate 1933. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Archivio del ‘900, Fondo Depero

Alcuni lavori pubblicitari fanno inoltre dell’artista un vero e proprio promotore delle bellezze e dei luoghi di interesse della regione. Lo testimoniano il rapporto con la fotografia di Enrico Pedrotti, in particolare attraverso le serene e gioiose visioni montane pubblicate dalla rivista Enrosadira a ridosso del secondo conflitto bellico, durante il quale Depero si rifugerà a Serrada, e la progettazione negli anni Cinquanta di vere e proprie insegne turistiche.

Fortunato Depero, Diabolicus, olio su tela, 1924-1926. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Depero

Fortunato Depero, Diabolicus, olio su tela, 1924-1926. Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondo Depero

La costante fascinazione dell’artista per soggetti naturali, paesaggistici e rurali, è restituita in una produzione rimasta finora all’ombra rispetto a quella più tipicamente futurista ispirata all’universo artificiale, meccanico e industriale.
L’esposizione, collegata all’esperienza degli Itinerari deperiani realizzati con il Liceo Depero, valorizza opere e documenti provenienti dal lascito dell’artista, in dialogo con alcuni prestiti, esposti per la prima volta in questa sede. Completa la mostra l’audiovisivo Depero cammina di Chiara Orempuller, presentato per l’occasione.

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