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29 Dic

Francesco Messina a Palermo tra classico e contemporaneo

È un omaggio al “Greco di Sicilia” – così definiva se stesso – la mostra in corso al Museo Archeologico Salinas di Palermo dedicata a Francesco Messina (Linguaglossa, 1900 – Milano, 1995) scultore tra i più importanti del Novecento italiano, soprattutto negli anni compresi tra i Venti e i Quaranta, fedele alla sua ricerca votata all’approfondimento di estetiche e canoni propri della scultura classica e dei suoi ideali di bellezza. Ideali che, nel dialogo che intercorre tra le opere di Messina e quelle custodite al Museo Salinas, sembrano prescindere e trascendere i concetti di tempo e luogo, per lasciare spazio alla riflessione sul concetto di “classico”.

Francesco Messina, greco di Sicilia. Exhibition view at Museo Salinas, Palermo 2021

Francesco Messina, greco di Sicilia. Exhibition view at Museo Salinas, Palermo 2021


FRANCESCO MESSINA IN MOSTRA A PALERMO
A cura di Andrea Giuseppe Cerra, della direttrice dello Studio Museo Francesco Messina Maria Fratelli e della direttrice del Museo Salinas Caterina Greco, Francesco Messina, greco di Sicilia ripercorre, attraverso diciotto opere in bronzo della collezione dello Studio Museo, gli ideali e i temi cui l’artista ha dato forma attraverso il suo plasmare la materia: il corpo e il suo movimento, possa essere quello delle ballerine o dei cavalli da lui realizzati nel corso della sua carriera. A proposito di cavalli, quello più noto dell’artista si trova a Roma – il Cavallo morente dinanzi alla sede RAI, diventato simbolo dell’azienda. Un’altra opera nota di Messina è il monumento a Pio XII per la Basilica di San Pietro, sempre degli Anni Sessanta, anche se il periodo d’oro per Messina inizia negli Anni Venti, con le sue partecipazioni alla Biennale di Venezia (1922, 1928, 1930, 1932, 1942 e 1956) e i suoi rapporti con Carlo Carrà (che scrisse di lui nel 1929, in occasione della sua prima mostra personale alla Galleria Milano di Messina), Giorgio de Chirico e Salvatore Quasimodo. Erano anni, i Venti del Novecento italiano, contraddistinti dalla scultura e dalle poetiche di Giacomo Manzù, Arturo Martini, Marino Marini, temperie di cui Messina è tra i protagonisti.

 

 Desirée Maida

Da Artribune

 

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