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17 Apr

Faraoni d’Egitto, oltre la parata spettacolare

La “Pharaohs’ Golden Parade” rilancia con gli effetti di un kolossal il valore storico ed archeologico della civiltà egiziana nel mondo. Lo spettacolare video della Parata dei Faraoni vale più di mille spot pubblicitari per il rilancio del turismo in un Paese che ha da sempre attratto milioni di viaggiatori, affascinati dal mistero delle Piramidi e della Sfinge nella valle di Giza, la cui curiosità è stata nel corso degli anni alimentata da continui ritrovamenti in ambito storico-archeologico.

Vassilis A. Poularikas/ NurPhoto NurPhoto via AFP

L’ultimo, in ordine cronologico, risale agli inizi di aprile, dove è stata scoperta sotto la sabbia del deserto la “città d’oro perduta”, vicino Luxor, risalente a 3000 anni fa, sotto il regno di Amenhotep III. Ma a novembre del 2020 in Egitto era appena stato scoperto un nuovo tesoro, dalla consistenza straordinaria – pari a cento sarcofagi di 2500 anni fa – ritrovato nel corso di scavi in una necropoli a Saqqara, nei pressi della piramide di Djoser, a sud del Cairo. Oltre ai sarcofagi sono state trovate anche maschere funerarie e numerose statue dorate di antiche divinità. Ma ancora più arcaica, risalente a 4mila anni fa, è la tomba di un giudice della sesta dinastia scoperta sul posto. Insomma, un ritrovamento davvero straordinario che, nelle intenzioni del ministro egiziano del Turismo e delle Antichità, Khaled el-Enani, andrà ad arricchire i vari musei egiziani fra i quali il GEM, il Grand Egyptian Museum, 480 mila metri quadrati ai piedi delle Piramidi, che dovrebbe aprire ad ottobre prossimo alla periferia del Cairo, vicino alle piramidi di Giza. La stessa “Pharaohs Golden Parade” è stata ideata per trasferire in pompa magna le mummie che si trovavano in una sezione speciale del Museo Egizio di piazza Tahrir (ormai saturo di ritrovamenti), verso il Museo Nazionale della Civiltà Egizia (Nmec), che si trova nel cuore della città storica di Fustat, di fronte al lago Ain Al Sira, non lontano dalla Moschea Amr Ibn Al As, la più antica in Egitto e in Africa. Il Nmec, progettato dall’architetto El-Ghazzali Kosseiba, copre una superficie di 135 mila metri quadrati, ed è uno dei musei di archeologia più grandi e più importanti al mondo e il primo a comprendere al suo interno la storia dell’intera civiltà egizia. Non a caso, proprio di fronte al Nmec, dove è stata allestita la Royal Mummies Hall, realizzata ispirandosi alla Valle dei Re, l’area del ritrovamento delle tombe, che apre al pubblico dal 18 aprile, in concomitanza con il World Heritage Day, sono stati ristrutturati grandi alberghi in trepidante attesa del turismo che verrà, sollecitato anche dalla copertura mediatica internazionale della parata, che è stata ripresa da 200 canali televisivi di tutto il mondo.

Vassilis A. Poularikas/ NurPhoto via AFP

Ma torniamo alla “Pharaohs Golden Parade”, che rilancia l’Egitto come culla della civiltà e luogo da visitare almeno una volta nella vita. Il trasferimento delle mummie (ventidue in tutto, diciotto re e quattro regine) nei loro sarcofagi dorati su carri guidati da guerrieri in costume – in gran parte centinaia di studenti universitari volontari, ma anche star del cinema, della musica e dello spettacolo – è avvenuto al calare della notte, tra la magia di uno spettacolo di musica e luci, sotto lo sguardo vigile della direttrice dell’Unesco (partner del progetto), Audrey Azoulay e dell’archeologo Zahi Hawass. La parte musicale è stata affidata alla United Philharmonic Orchestra composta da 120 musicisti e 100 cantanti, diretta dal Maestro egiziano Nader Abbassi, per una nuova monumentale opera del compositore egiziano Hesham Nazih. Una alla volta, nelle loro capsule sterilizzate per evitare danni alle mummie, sono sfilati in ordine di età Ramses II, Seti I, Tuthmose II, le regine Hatshpesut e Nefertari e tutti gli altri regnanti che alla fine dell’Ottocento erano stati scoperti nei templi di Deir al-Bahari e nella Valle dei Re, nei pressi di Luxor. Nei pressi del percorso gli studenti delle Facoltà di Belle Arti, Arti Applicate e Educazione Artistica dell’Università di Helwan hanno realizzato murales che mostrano la storia antica dell’Egitto. Su ogni carro la scritta in arabo, inglese e caratteri geroglifici con il nome della mummia che trasportava; perfino i colori del logo della manifestazione, il blu scuro e l’oro sono stati accuratamente ripresi direttamente dagli antichi stili egizi. Per evitare ‘colpi’ alle mummie lungo il tragitto, le strade erano state tutte asfaltate e i carri erano stati dotati di particolari sospensioni per assorbire ogni possibile vibrazione. Una scorta di 50 motociclisti e 150 cavalli ha accompagnato il corteo fino al Nmec, dove la parata è stata accolta con gli onori militari al rombo di 22 spari di cannone, dal Presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi. Un progetto, quello della “Pharaohs Golden Parade”, che ha richiesto un lavoro organizzativo complesso, ma i cui frutti si vedranno a breve sull’intera filiera del turismo egiziano.

1Commento
  • Natalia Bonasi

    Stupendo!!!

    12/05/2021 at 16:11 Rispondi

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