TOP
14 Dic

Fashioning America: Grit to Glamour. La mostra che racconta la moda americana

Occhi puntati su Bentonville, in Arkansas. Il Crystal Bridges Museum of American Art ha inaugurato Fashioning America: Grit to Glamour, prima mostra a presentare la moda americana attraverso uno sguardo capillare, da Hollywood alle lotte sociali, in un mélange tutto USA.

Jordan Casteel, Ourlando, 2018, oil on canvas, 90 in. × 78 18 in. × 1 12 in. Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville, Arkansas, 2019.16. Photography by Edward C. Robison III

Jordan Casteel, Ourlando, 2018, oil on canvas, 90 in. × 78 18 in. × 1 12 in. Crystal Bridges Museum of American Art, Bentonville, Arkansas, 2019.16. Photography by Edward C. Robison III

COSA DEFINISCE LO STILE AMERICANO?

L’America è da sempre epicentro di contaminazioni, scambi e multietnicità. Un Paese variegato, ma diviso internamente da fratture sociopolitiche e culturali. Sul fronte della moda, ci si chiede allora cosa definisca lo stile americano in questo melting pot d’identità. La curatrice della mostra, Michelle Tolini Finamore, intende ricercare un punto d’incontro. “Guardare la moda americana con una lente più inclusiva, ripensare a quale sia il canone, rivoluzionare la narrazione, e chiedersi chi è stato lasciato fuori dalla storia” è la missione di Finamore. Un centinaio di abiti dialogano con le opere di Martine Gutierrez, Robert HenriJordan Casteel e molti altri, creando un quadro dinamico all’interno di un’istituzione che vuole superare i limiti dei tradizionali musei d’arte e presentarsi come “una piattaforma innovativa”, come afferma la presidente del museo Olivia Walton.

Patrick Kelly, "Day Dress with matching gloves," Fall/Winter 1986-1987, wool, plastic, and glass. FIDM Museum Collection: Gift of Linda & Steve Plochocki. Loan courtesy of FIDM Museum at the Fashion Institute of Design & Merchandising, Los Angeles

Patrick Kelly, “Day Dress with matching gloves,” Fall/Winter 1986-1987, wool, plastic, and glass. FIDM Museum Collection: Gift of Linda & Steve Plochocki. Loan courtesy of FIDM Museum at the Fashion Institute of Design & Merchandising, Los Angeles

LA MOSTRA SULLA MODA AMERICANA IN ARKANSAS

Circa duecento anni di storia della moda raccontati attraverso tematiche proprie della cultura americana. Da Grit, che comprende i segmenti dedicati a Streetwear, Intimacies & Beachwear e The Rise of Ready-to-Wear, la mostra si srotola in Glitz & Glamour, esplorando le aree Pop Art, Bridal, Refashioning America e Red Carpet dressing. Si pone l’accento sull’influenza della moda americana nelle tendenze, nel cinema e nella cultura visiva globale. I mitici blue jeans, ad esempio, restano un pilastro dell’abbigliamento americano nell’immaginario collettivo, soprattutto grazie a James Dean e Marlon Brando, primi antieroi hollywoodiani. Per non parlare del tradizionale abbigliamento western di Nudie Cohn, reso iconico dall’abito d’oro lamé indossato da Elvis Presley sulla copertina dell’album 50.000.000 Elvis Fans Can’t Be Wrong. In questa raccolta eterogenea, la proposta del Crystal Bridges spazia dal costume da bagno Catalina indossato da Marylin Monroe alla tutina scintillante Cole of California di Esther Williams nel film Million Dollar Mermaid, muovendosi tra il perfezionismo di Hattie Carnegie e la raffinatezza di James Galanos, fino al luminoso lavoro di Patrick Kelly, che ha fatto delle sue collezioni veri e propri manifesti della lotta alle discriminazioni razziali.

Nudie Cohn’s custom chain-stitched “Texas” suit, (2020, silk/wool, wool thread, rhinestones), from Texas outfitter Fort Lonesome, is part of Crystal Bridges’ “Fashioning America: Grit to Glamour.” (Courtesy of Fort Lonesome)

Nudie Cohn’s custom chain-stitched “Texas” suit, (2020, silk/wool, wool thread, rhinestones), from Texas outfitter Fort Lonesome, is part of Crystal Bridges’ “Fashioning America: Grit to Glamour.” (Courtesy of Fort Lonesome)

DESIGNER IN MOSTRA AL CRYSTAL BRIDGES DI BENTONVILLE

Tra i grandi nomi esposti, in collaborazione con CFDA ‒ organizzazione che promuove gli stilisti americani dal 1962 ‒, troviamo Anna SuiHalstonRudi GernreichIsabel ToledoJeremy ScottChristian Siriano e Virgil Abloh. Discostandosi dalle canoniche New York e Los Angeles

, Finamore seleziona in primis molti designer provenienti dagli stati centrali, proponendo una rimappatura della moda USA e assottigliando le fratture del Paese attraverso il potere dell’arte e della moda di unire e “mostrare la nostra umanità condivisa”. L’altra prerogativa della rassegna è mettere in luce e amplificare narrazioni meno conosciute, fashion designer sottorappresentati e poco celebrati. Per esempio, Llyod Henri Kiva New, nato in New Mexico e co-fondatore dell’Institute of American Indian Art, che negli Anni Cinquanta ha collaborato con i più importanti artisti nativi americani, come Charles Loloma. Un altro nome di spicco è quello di Lois K. Alexander-Lane dall’Arkansas, fondatrice dell’Harlem Institute of Fashion nel 1966 e del Black Fashion Museum nel 1979. Trovano il loro spazio anche Kerrie Aaron, con il suo brand etico e handmade Klothed:31, Oliver Michael Fitzpatrick Jr. con Ndeed Regime e LIVSTREETWEAR di Olivia Anthony.
Un debutto ambizioso, questo, per il Crystal Bridges, che abbraccia il settore moda da un punto di vista inedito, riuscendo ad amalgamare le voci, distanti ma coesistenti, dello spirito americano in una mostra tutta da scoprire.

Aurora Mandelli

Da Artribune

Nessun Commento

Inserisci un tuo commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.