Napoli 1914, l’imprenditore Eugenio Marinella inaugura una piccola bottega su uno dei lungomari più belli d’Italia, in via Riviera di Chiaia, che propone autentici tesori di stile. Realizza prodotti sartoriali su misura, in particolar modo le cravatte, con sete stampate a mano in Inghilterra. Ogni pezzo è realizzato a mano nel laboratorio della Maison dove la magia vera prende vita ma la produzione vanta diversi accessori maschili- anche qualche accessorio femminile – come camicie, gemelli, orologi, profumi, pelletteria, dove spesso la seta rimane l’elemento protagonista.
Nasce così il legame viscerale tra le due culture che viene riassunto benissimo dalla giornalista Matilde Serao: Marinella nasce con il proposito di ricreare un piccolo angolo di Inghilterra a Napoli.
Per la prima volta da quando curo questa rubrica, dire solamente “Made in Italy” per descrivere un marchio non basta, è sartoria napoletana “contaminata” da quella inglese per arrivare all’apice della qualità, della cura per i dettagli e di una nuova espressione di italianità che ha conquistato tutto il mondo, dalla nobiltà al jet set internazionale; personaggi che sono diventati indirettamente testimonial del brand nel mondo. Ne cito molti ma sono veramente alcuni: il Principe Umberto II di Savoia e lo zio Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta; gli imprenditori Gianni Agnelli, Aristotele Onassis, Silvio Berlusconi e Luca Cordero di Montezemolo; gli artisti Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica, Totò, Elton John e Barry White; i capi di Stato esteri John F. Kennedy, Bill Clinton, George W. Bush, François Mitterrand, Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy, Emmanuel Macron, Boris El’cin e Hosni Mubarak, oltre ai capi di Governo Winston Churchill ed Helmut Kohl, ad alte cariche delle forze armate e alla totalità dei Presidenti della Repubblica Italiana.
Nel 2017, sono state esposte quattro cravatte al MoMA di New York nella mostra Items: Is Fashion Modern?. In esposizione c’erano 111 oggetti tra capi d’abbigliamento, scarpe e accessori che dialogavano sul rapporto tra il vestiario e la sua funzionalità tra il XX e il XXI secolo.
Non solo cravatte
Ho voluto iniziare a ritroso, per farvi entrare nell’elegantissimo mondo di Marinella fatto di tradizione e impegno. Impegno premiato lo scorso 6 dicembre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il prestigioso francobollo appartenente alla serie tematica “Eccellenze del sistema produttivo ed economico”.
Il francobollo, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e diffuso da Poste Italiane in trecentomila quindici esemplari, è stato presentato nel corso di una cerimonia si è svolta presso la Biblioteca di Palazzo Piacentini a Roma, a cui hanno partecipato il Sottosegretario di Stato Massimo Bitonci, i rappresentati della storica impresa napoletana, Maurizio e Alessandro Marinella, il presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Antonio Palma, il responsabile filatelia di Poste Italiane Giovanni Machetti e il vice capo gabinetto del Ministero Elena Lorenzini.
«Dal 1914 Marinella è un simbolo di eleganza e un’eccellenza di Napoli e del Made in Italy. Un’azienda, arrivata alla quarta generazione, che è riuscita nel tempo, puntando su qualità e grandi capacità artigianali, ad affermarsi a livello globale» ha commentato il ministro Adolfo Urso.
Non dimenticando mai l’appartenenza a Napoli, il giorno stesso è stato presentato ufficialmente il francobollo alla città, prossimamente esposto anche nelle vetrine delle boutique di Napoli, Roma e Milano.
Un riconoscimento che corona una storia lunga 108 anni che parla dell’amore di quattro generazioni; un esempio per le imprese del sud Italia che si sentono troppo insignificanti per lasciare il segno. Una storia orgogliosamente napoletana che mi auguro duri altri cent’anni!
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