«Vogliamo dar voce alle minoranze», ha detto a MFF il direttore generale Jean-Pierre Blanc. Il festival avrà luogo dal 14 al 17 ottobre prossimi

Louise Trotter, direttrice artistica di Lacoste
Con Louise Trotter, direttrice artistica di Lacoste, Christian Louboutin e Dominique Issermann a presiedere le tre giurie (di moda, dell’accessorio di moda e della fotografia), non c’era dubbio che la selezione del 36° Festival di Hyères sarebbe stata eclettica e originale. «I giovani artisti riflettono il nostro nuovo mondo, più solidale, più in ascolto delle minoranze, libero», spiega il presidente e fondatore del Festival Jean-Pierre Blanc.
Quest’anno, oltre alle date, spostate dal 14 al 17 ottobre, è cambiato anche il modo di lanciare la manifestazione. Non più uno speech da Parigi, ma un vero e proprio happening nel giardino della villa Noailles di Hyères, dove ieri sono presentate le opere dei finalisti, dieci per categoria, con una estesa rappresentanza di paesi extra-europei: Colombia, Usa, Taiwan, Thailandia…
Tra i premi in palio, oltre a quelli istituzionali, il 19M di Chanel per la miglior collaborazione tra i 10 finalisti e altrettante maison des Métiers d’art, quello di Chloé e di Première vision ai quali si aggiunge la miglior collezione eco-responsabile, con il supporto di Mercedes-Benz. Per gli accessori, Hermès mette in palio 20mila euro per il più bel paio di guanti.

Yann Tosser-Roussey
©Émile Kirsch
«È un onore accompagnare gli esordi di un designer. Una bella opportunità per osservare come si muovono i giovani, ancor più in questo momento in cui è difficile tenere i contatti tra generazioni», ha spiegato Louise Trotter a MFF. «Ho notato una vera evoluzione nel modo di concepire gli accessori, più vicini alla natura, organici, Quest’anno abbiamo selezionato molti gioielli, i piccoli formati sono in voga perché vicini all’artigianalità», ha detto Christian Louboutin.
Silvia Manzoni
Da MFFashion
- Arttu Afeldt ©Émile Kirsch
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