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6 Nov

I pizzi di Anversa al MoMu

Dalla metà del XVI alla metà del XVIII secolo Anversa ha svolto un ruolo di primo piano nella creazione e distribuzione del pizzo, senza che il nome della città venisse associato a un unico tipo di pizzo. Con un appassionato spirito commerciale, è stato prodotto e commerciato pizzo di diversa qualità per una clientela internazionale diversificata. Ciò ha fatto sì che Anversa si adattasse alle esigenze specifiche dei paesi esportatori. La mancanza di un branding a differenza, ad esempio, di Bruxelles, Bruges o Mechelen, è uno dei motivi per cui le pubblicazioni sul pizzo per lo più menzionano Anversa solo indirettamente.

DIVERSI PIZZI DA/AD ANVERSA
Con P.LACE.S, il MoMu rileva l’importanza socio-economica e artistica del pizzo prodotto e commerciato ad Anversa. Attraverso la riunione e contestualizzazione di pizzi storici, dipinti e documenti d’archivio provenienti dall’Europa e dagli Stati Uniti, il pizzo fiammingo brilla nelle collezioni dal Metropolitan Museum of Art di New York al Victoria & Albert Museum di Londra: l’esposizione dimostra la presenza prominente del pizzo nella moda, negli arredi e nella religione per secoli. Anche il ruolo delle ragazze e delle donne sia nella produzione che nel commercio del pizzo è stato oggetto della debita attenzione. Il MoMu presenta questa ricca storia in un dialogo con le creazioni di moda contemporanee, spesso high-tech, che rinviano al pizzo in termini di forma o concetto.

I ‘places’ (luoghi) storici di Anversa in cui si svolge l’esposizione hanno un legame storico spesso meno conosciuto con il pizzo. Nel Museo Plantin-Moretus, con uno dei più antichi archivi del mondo sul commercio di pizzo, e nella residenza Snijders&Rockoxhuis, la mostra espone la moda contemporanea e pizzi eccezionali in arredi storici.

UN INTERVENTO ARTISTICO IN DUE SEDI ESPOSITIVE SU RICHIESTA DEL MOMU
Inoltre, SHOWstudio, l’acclamata piattaforma digitale del fotografo di moda Nick Knight, ha creato un intervento artistico in due sedi espositive su richiesta del MoMu. Per la Chiesa di San Carlo Borromeo, che vanta la più importante collezione di pizzi del XVII e XVIII secolo ad Anversa, SHOWstudio ha realizzato un film poetico. Nel museo Maagdenhuis, dove le ragazze orfane un tempo imparavano a cucire e realizzare pizzi, sono stati cercati parallelismi sia sostanziali che visivi tra tecniche di produzione storica e contemporanea. Al MoMu, la mostra illustra gli aspetti alla moda del pizzo. Attraverso una panoramica di diversi tipi di abbigliamento e accessori, dalle camicie ai cappelli, il visitatore può scoprire come si indossava di preciso il pizzo. I visitatori scopriranno, inoltre, il modo in cui gli innovativi stilisti di oggi sperimentano la trasparenza attraverso la stampa 3D high-tech e il taglio laser. Si pone così un nuovo sguardo su stilisti e case di moda quali Iris van Herpen, Azzedine Alaïa, Chanel, Prada e Louis Vuitton, che esplorano i confini concettuali del pizzo attraverso le nuove tecniche.

Con prestiti tra l’altro di: Centraal Museum Utrecht, Chanel, Cooper Hewitt Smithsonian Design Museum, Dior Heritage, Fashion Museum Bath, FelixArchief, Stad Antwerpen, Fondation Azzedine Alaïa, Fries Museum, Gucci, Iris van Herpen, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten Antwerpen, Kunstmuseum Den Haag, Louis Vuitton, Manchester Art Gallery, Marios Schwab, Musée de la Visitation, Koninklijke Musea voor Kunst en Geschiedenis, Olivier Theyskens, Onze-Lieve-Vrouwekerk Sint-Truiden, Prada, Rijksmuseum, Simone Rocha, Sint-Gummaruskerk Lier, The Bowes Museum, The Metropolitan Museum of Art, Undercover, V&A…

A seguito della mostra, il libro ‘P.LACE.S – Looking through Antwerp lace’ è stato pubblicato da Lannoo, edizione bilingue inglese-olandese.

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