«Mi accingo ancora una volta a salire sul podio di fronte alla Matthäus Passion, e ancora una volta mi trovo ad affrontare quest’opera non armato della fede che guidò il suo compositore, ma con la necessità di trasmetterne al pubblico il messaggio simbolico e al contempo profondamente toccante». Così Enrico Onofri introduce il suo ritorno alla Passione secondo Matteo di Bach che lo vedrà dirigere l’Orchestre National Auvergne-Rhône-Alpes, di cui è direttore associato, i prossimi 6 e 9 aprile.

© Florian Ganslmeier
Il primo appuntamento sarà all’Opéra-Théâtre de Clermont-Ferrand, mentre il secondo avrà luogo al Théâtre des Champs-Élysées che il Maestro conosce bene come violinista ma nel quale metterà piede per la prima volta come direttore d’orchestra. «Le precedenti esperienze mi hanno mostrato come l’unica strada sia seguire il filo di una narrazione priva di attori reali, in bilico tra partecipazione teatrale e distanza sacra – continua Onofri. Raccontare cioè lo sconcerto di fronte alla Passione, annullandoci al cospetto del simbolo per poterlo però vivere in maniera tangibile. Un’impresa in cui coinvolgerò a breve al Théâtre des Champs Élysées gli amici e straordinari artisti dell’Orchestre National d’Auvergne insieme ad uno splendido cast e al coro dello NFM di Wroclaw».
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