Il titolo scelto – proposto e approvato dal Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito del “Piano straordinario di sostegno alla Cultura, denominato “Custodiamo la cultura in Puglia” della Regione Puglia – è “VERRI Antonio Leonardo – Una stupenda generazione”. Un titolo che invita a riflettere sulla figura di Antonio L. Verri e sul suo operare di poeta e di aggregatore di energie, di esperienze, di singolarità intellettuali, poetiche e artistiche.
La mostra è visitabile Museo Sigismondo Castromediano di Lecce dal 13 novembre 2021 al 15 aprile 2022.
Uscire fuori dai confini canonici del museo per rintracciare i ritmi della città, non soltanto in termini metaforici: è questa una delle missioni primarie del Polo biblio-museale di Lecce, che attraverso la propria programmazione si sta contrassegnando come luogo perennemente disponibile ai bisogni delle comunità, come dimostra anche l’hub vaccinale attualmente allestito all’interno del Museo Castromediano dove ogni giorni centinaia di cittadini si vaccinando contro il Covid-19.
Una mostra di strada che si rivolge alla strada anche attraverso un’affissione di “fogli di poesia” sulle plance pubblicitarie cittadine. Un “evento di carta” che vuole condividere la provocazione del “fate fogli di poesia”, esortazione che Antonio Verri rivolgeva ai suoi numerosi sodali e collaboratori, quella “stupenda generazione” che la mostra vuole celebrare, rilanciandone la conoscenza.
Nel mese di gennaio – in concomitanza con la presentazione del catalogo della mostra, curato da Simone Giorgino, Mauro Marino, Lorenzo Madaro e Brizia Minerva – il secondo atto della mostra con l’inaugurazione, negli spazi del Convitto Palmieri, di una sezione dedicata alla produzione editoriale di Antonio L. Verri.
Nel volume ci saranno i contributi di Luigi De Luca, Simone Giorgino, Mauro Marino, Mario Desiati, Antonio Errico, Carolina Tundo, Brizia Minerva, Lorenzo Madaro, Marco Spinelli, Francesco Aprile, Eugenio Imbriani, Fabio Tolledi, Rossano Astremo, Giuliana Coppola, Salvatore Colazzo, Irene Bevilacqua, Maurizio Nocera, Maurizio Toraldo, Vittorino Curci, Lino Angiuli, Marilena Cataldini e Silvia Cazzato dedicati a diversi aspetti della ricerca di Verri.
Scrittore, giornalista, operatore culturale, Antonio L. Verri è stato uno degli intellettuali salentini più importanti e prolifici nel periodo compreso fra i tardi anni Settanta e i primi Novanta del Novecento, dedicare a lui una mostra retrospettiva è aprirsi a una coralità. Figlio di Raffaele e Filomena, Antonio Leonardo Verri, nasce a Caprarica di Lecce il 22 febbraio del 1949 e qui scompare nel 1993 in seguito a un incidente stradale. L’attività di Verri si caratterizza per la costante valorizzazione della cultura locale, sia attraverso l’infaticabile promozione di artisti salentini – scrittori, pittori, musicisti già noti o emergenti – sia attraverso lo studio di vicende e fenomeni caratteristici della nostra storia e del nostro patrimonio culturale. Da poeta, non ha mai dimenticato la sua radice contadina, cantore della “Cultura dei Tao” è tra coloro che hanno dato al Salento il fondamento teorico della riscoperta delle tradizioni popolari.
Altro aspetto dell’opera di Antonio L. Verri è la frenetica sperimentazione stilistica che caratterizza le sue opere, con il dibattito da lui stimolato nelle numerose riviste di cui fu promotore (Caffè Greco, Pensionante de’ Saraceni, Corriere internazionale, Il quotidiano dei poeti, Ballyhoo) è stato il primo scrittore a introdurre nella letteratura salentina le istanze del postmodernismo su cui ci si iniziava a confrontare a livello nazionale e internazionale, con l’evidente obiettivo di aggiornare e di far interagire la nostra tradizione letteraria con i più vitali fermenti culturali dell’epoca.
Con “Una stupenda generazione“, titolo di un paradigmatico testo pubblicato nel 1988 su Sud Puglia, rivista della Banca Popolare Pugliese, Antonio L. Verri traccia, nei fatti, la prima (e forse unica) ricognizione militante dell’arte contemporanea in Terra d’Otranto tra anni Settanta e Ottanta. Una ricognizione trasversale ai generi, capace di coniugare in un unicuml’esperienza creativa che Verri osservava, serviva e valorizzava con il suo incessante e instancabile “fare”. L’aggregazione è stata la leva del suo operare, del suo progettare “contenitori di esperienze” aperti (riviste, mostre, “banchi” di letterari”, iniziative editoriali) e mai nella soggezione dell’essere in “provincia”, in linea con tutta la tradizione letteraria del Novecento salentino, osando e sollecitando relazioni ampie, regionali, nazionali e internazionali.
Il corpo di “Ar, il Gran Saraceno”, così spesso era appellato il poeta di Caprarica, era un corpo grande, intellettualmente capiente, capace di accogliere e di farsi carico delle istanze e delle necessità espressive di tanti. Una moltitudine di nomi viene in mente pensandolo e, a lui e a questi nomi, la mostra, in corso di progettazione, “VERRI Antonio Leonardo – Una stupenda generazione” vuol rendere omaggio e nuova visibilità.
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