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22 Giu

Lia Rumma dona allo Stato una selezione della sua collezione

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte si arricchisce dell’importante collezione di Lia Rumma: la collezionista dona infatti allo Stato italiano una selezione di oltre settanta opere di artisti italiani, dagli anni Sessanta, con un focus sull’Arte Povera. La collezione sarà allestita come raccolta permanente nella Palazzina dei Principi, elegante edificio nel Real Bosco di Capodimonte, situato davanti alla facciata principale della Reggia.

Tra gli artisti in collezione, Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Carlo Alfano, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Dadamaino, Gino De Dominicis, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Carmine Limatola, Pietro Lista, Francesco Matarrese, Mario Merz, Marisa Merz, Aldo Mondino, Ugo Mulas, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Ettore Spalletti, Giulio Turcato, Gilberto Zorio.

Ettore Spalletti e Lia Rumma ph Galleria Lia Rumma

Ettore Spalletti e Lia Rumma (© Galleria Lia Rumma)

Alla presentazione parteciperanno il Ministro della Cultura Dario Franceschini, la collezionista Lia Rumma e il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.

“Ci sono vite che si costruiscono come avventure, come lotte, come destini. Ci sono vite che sono fatte di passione e di sacrifici, vite consapevoli che non si vince senza intelligenza e visione. Tra questi eroici lottatori ci sono i collezionisti che hanno intuito l’arte del loro tempo, che hanno capito i profondi messaggi che l’arte introduce sempre nelle nostre vite e nel mondo che ci circonda. Sono questi collezionisti a scrivere la storia, per questo i musei, che sono la memoria della sensibilità e del genio umano, rappresentano la destinazione naturale delle loro raccolte”, ha commentato Sylvain Bellenger. “Con il dono della collezione a Capodimonte Lia e Marcello Rumma entrano nella storia, ma, ancor più, fanno entrare la storia a Capodimonte, una storia di cui sono stati testimoni e attori quando alla fine degli anni Sessanta con l’Arte Povera, l’arte italiana è entrata radicalmente nella contemporaneità”.

 

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