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4 Giu

Museo MAEC. Il disegno di architettura nell’età del Barocco

In mostra opere della ricca e inedita collezione di disegni di architettura del Sei-Settecento raccolta dal poliedrico bibliofilo Paolo Gnerucci, e opere grafiche provenienti da importanti Istituzioni pubbliche e collezioni private. Tema conduttore è il disegno di architettura nell’età del Barocco, documento di cantiere nelle fasi del processo creativo ed espressione della cultura architettonica sei-settecentesca tra Toscana e Roma. Protagonista uno dei padri del Barocco architettonico e pittorico, Pietro da Cortona, attivo tra la Toscana dei Medici, la Roma dei Papi e le corti europee, il cui magistero nei progetti di architettura è ancora oggi terreno di studi e di aggiornamenti interpretativi.

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Progetto Chiesa Santa Maria Nuova

Fra le sale del MAEC – Sala del Biscione, Galleria dei Globi, Sala Medicea e Sala del Tempietto – il percorso propone preziosi studi autografi di Pietro Berrettini da Cortona, del quale sono presenti anche modelli tridimensionali di tre capolavori: la chiesa dei SS. Luca e Martina nel Foro Romano, il progetto del palazzo Chigi nella piazza Colonna a Roma, il progetto per la Reggia del Louvre per il re di Francia Luigi XIV. Arricchiscono il percorso numerosi disegni di architettura barocca studiati per l’occasione da diverse Università italiane e dai maggiori specialisti del settore, e numerosi inediti progettuali di apparati effimeri ideati per celebrazioni religiose e granducali. Gli studiosi che si sono cimentati nelle analisi di questi disegni si sono anche interrogati sul lungo percorso che essi hanno seguito, dagli atelier degli artisti, come testimonianze interlocutorie di complessi lavori progettuali, fino all’attuale raccolta, passando evidentemente per un collezionismo secolare ed erudito tutto ancora da ricostruire.

La mostra, a cura di Sebastiano Roberto (Università di Siena) con la collaborazione di Mario Bevilacqua (Università di Firenze) e Massimo Moretti (Sapienza Università di Roma), è promossa dall’Accademia Etrusca di Cortona d’intesa con il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma e la collaborazione scientifica del’Istituto Centrale per la Grafica. Si avvale inoltre del Patrocinio del Comune di Cortona e dell’Accademia Etrusca, ed è sostenuta da Banca Popolare di Cortona, MB Elettronica, Del Brenna Jewelry, con la partnership tecnica di Hotel San Michele.

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Tempietto reliquiario

La raccolta di disegni della collezione Gnerucci, di elevata qualità grafica e ricchezza documentaria, oltre al riconoscimento dei citati studi autografi di Pietro da Cortona, ha permesso di intraprendere uno studio scientifico e organico sulla presenza di raffinate botteghe di scalpellini e architetti attivi nel Seicento a Cortona e nel suo territorio più prossimo, informati sulle emergenti novità romane e fiorentine dell’epoca. Ricostruzioni alle quali si aggiungono piccole ma preziose testimonianze riconducibili all’ingegno di architetti granducali operanti sia a Firenze che a Roma.

Le opere provengono da: MAEC, Biblioteca del Comune di Cortona e dell’Accademia Etrusca, Galleria degli Uffizi di Firenze, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi di Firenze, Biblioteca Marucelliana di Firenze, Accademia Nazionale di San Luca, Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma – Sapienza Università di Roma.

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Autoritratto di Pietro da Cortona

“Ospite d’onore” della mostra è il dipinto proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze: il celebre Autoritratto di Pietro da Cortona. Realizzato tra il 1664 e il 1665 per desiderio di Leopoldo de’ Medici, il dipinto mostra il grande artista al culmine della sua straordinaria carriera, esprimendo nel volto la fermezza d’animo e lo spirito del suo ingegno, attraverso lo sguardo vivace rivolto all’osservatore.

Le botteghe architettoniche cortonesi dei Radi e dei Berrettini, che ebbero diffusione nel territorio cortonese e nell’area circostante realizzando le più importanti opere di aggiornamento “linguistico” e rappresentativo degli edifici religiosi.

La chiesa di S. Francesco a Cortona e la vicenda della realizzazione del prezioso reliquiario della Croce Santa, iniziata nel primo Cinquecento, nell’ambito della cultura artistica raffaellesca, e conclusasi negli anni Trenta del Seicento con la progettazione della monumentale “macchina” architettonica dell’altare maggiore, a opera di Bernardino Radi.

Gli esordi di Pietro da Cortona disegnatore di architetture e figure dall’Antico, dopo il suo trasferimento nella Roma pontificia, con due straordinari rilievi di studio condotti dal vero sulla Colonna Traiana, qui per la prima volta ed eccezionalmente mostrati al pubblico.

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Progetto altare maggiore perduta, Chiesa Santa Maria Novella

Per la prima volta in mostra a Cortona il cosiddetto “Codice Berrettini” conservato nella Biblioteca Marucelliana di Firenze, ovvero la raccolta di rilievi e di schizzi progettuali di Filippo Berrettini, architetto cortonese al servizio della corte granducale e cugino del grande Pietro da Cortona.

Gli studi progettuali di Pietro da Cortona per le fabbriche granducali a Firenze e per alcune tra le più importanti chiese di Roma volute dai Papi del Seicento.

I modelli dei progetti e delle realizzazioni architettoniche di Pietro da Cortona per le corti di Roma e Parigi, e l’esito finale di proposte architettoniche complesse e monumentali, ben oltre le preliminari elaborazioni grafiche.

Il culto delle reliquie e gli apparati sacri allestiti nelle chiese cortonesi, attraverso la lettura di disegni e l’osservazione di preziose manifatture che testimoniano le raffinate adesioni della cultura cortonese al linguaggio barocco.

Cortona centro nazionale e internazionale di promozione culturale. Tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento Cortona vede la nascita dell’Accademia Etrusca e l’emergere di personaggi, intellettuali e architetti, fra cui Alessandro Galilei e Marcus Tuscher, i quali daranno un grande contributo all’aggiornamento architettonico della città, documentato da alcuni disegni presentati nella Mostra.

La mostra è coadiuvata da percorsi di visita alla scoperta della “presenza” di Pietro da Cortona e delle architetture ideate dalle botteghe dei Berrettini e dei Radi. I tour guidati, snodandosi per i vicoli verso i maggiori edifici religiosi e residenziali di Cortona, costituiscono una rete ideale di connessioni tra i disegni esposti e la città, dando vita a un’avvincente esperienza di “mostra diffusa”.

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