Ottanta anni cruciali per la cultura del Belpaese. E un solo fil rouge che riguarda una cinquantina di artisti.
Questo, e molto altro, è Il Mare: Mito Storia Natura. Arte italiana 1860 – 1940, la grande mostra dell’estate a Palazzo Cucchiari della Fondazione Giorgio Conti, a Carrara, aperta fino al 30 ottobre.
Curata da Massimo Bertozzi e articolata in sei diverse sezioni, la mostra proporrà un viaggio attraverso varie scuole artistiche italiane in anni decisivi, compresi tra la nascita del Regno d’Italia e lo scoppio della seconda guerra mondiale.

Vittorio Corcos, Luna di miele, 1885
Si tratta di un panorama d’arte che, in un centinaio di opere, va dai macchiaioli (Fattori) e post macchiaioli (Lloyd, Ulvi Liegi, Puccini) ai pittori cosiddetti labronici (March e Natali), dalla figurazione simbolista (Sartorio, Benvenuti, Baracchini Caputi), dal mondo colorato dei divisionisti (Nomellini) alla stagione delle avanguardie (Ram e Thayaht) e dei “ritorni all’ordine”, con richiami alle grandi individualità dell’arte italiana, De Chirico, Savinio, De Pisis, Campigli, Morandi, Nathan e tra gli scultori Martini, Marino, Manzù e Messina.

Carlo Carrà, Marina, 1940
Ovviamente un’attenzione particolare è riservata all’area ligure-apuana, e quindi ai pittori versiliesi autoctoni, come Chini, Moses Levy, Viani, o d’adozione, come Carrà, Carena, De Grada, Funi, e quindi ai cantori delle terre di Liguria, come Telemaco Signorini e agli scultori apuani come Carlo Fontana e Arturo Dazzi.

Giovanni Fattori, Soldato e cavalli in riva al mare
Per tutti, un solo comune denominatore: il mare e quelle terre – piatte o scoscese – che vi si affacciano e che da millenni accolgono popoli che hanno scelto di viverci. Ecco, quel mare è di tutti, ma non appartiene a nessuno; e se pur questi artisti hanno visto lo stesso mare, alla fine ognuno se l’è immaginato e figurato a modo suo. Probabilmente sta in questo piccolo particolare il fascino e la magia delle diverse espressioni artistiche, di cui la mostra di Palazzo Cucchiari vuol dare ampia testimonianza.

Vittorio Corcos, La coccolì, 1915
La mostra è corredata da un bel catalogo in cui oltre alle immagini di tutte le opere in mostra, troveranno spazio i testi di Franca Conti (Presidente della Fondazione Giorgio Conti), di Massimo Bertozzi (curatore della mostra).
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