Fino al 1° settembre 2024, nelle Sale dell’Affresco del Museo di Santa Giulia a Brescia è visitabile Legacy. Materia-Storia-Identità, la mostra che propone un viaggio emozionante nell’universo visivo di Gabriele Micalizzi (Milano, 1984), uno dei più importanti reporter di guerra degli ultimi anni, tra i fondatori del collettivo Cesura, ma anche autore di scatti di tema umanitario, sociale e artistico.
La rassegna, uno degli appuntamenti più attesi della VII edizione del Brescia Photo Festival, (promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana e quest’anno declinato attorno al titolo Testimoni), presenta 50 immagini, alcune inedite, che consentono ai visitatori di conoscere il linguaggio espressivo di Gabriele Micalizzi e il suo interesse per tecniche poco convenzionali, svelando aspetti sperimentali e meno noti del suo lavoro.
La mostra è realizzata con la fondamentale collaborazione di Freccianera Fratelli Berlucchi, Main Partner dell’iniziativa, che ha inoltre voluto mettere a disposizione per il progetto gli spazi espositivi della sua cantina a Borgonato di Corte Franca (Bs), per accogliere una vera e propria side-exhibitiondel fotografo, visitabile fino al 9 agosto 2024, dal titolo LEGACY 2 I TESTIMONI.
Gabriele Micalizzi (Milano, 1984) è un fotogiornalista italiano tra i fondatori, nel 2008, del collettivo indipendente Cesura.
I suoi lavori si concentrano sull’analisi e sulla rappresentazione della condizione sociale degli individui e del rapporto che essi hanno con il contesto in cui vivono.
Dopo una formazione di stampo artistico realizza nei primi anni 2000 i primi reportage di cronaca italiana, che sfociano nel 2010 nel progetto Italians: The Myth, sulla crisi d’identità della società italiana. Dal 2009 inizia a occuparsi di fotografia di guerra. Nel 2011 documenta gli scontri durante la Primavera Araba in Tunisia ed Egitto, di cui continuerà ad occuparsi anche negli anni successivi.
Nel 2016 vince il contest Master of Photography ed iniziano i suoi viaggi in Libia. Nel 2019 durante le offensive curde a Baguz, l’ultimo bastione dell’ISIS, viene colpito dall’ordigno di un lanciagranate anticarro, e la sua Leica gli salva la vita. Durante la convalescenza in Italia inizia un lavoro di ricerca e approfondimento sulla criminalità milanese. Nel 2019 testimonia la pandemia di COVID 19 del 2020 nel nord Italia. Nel 2021 viaggia in Iraq per documentare la distruzione lasciata dall’ISIS. Nel 2022 segue la guerra in Ucraina per il WSJ, Die Zeit e Le Monde. Nel 2023 documenta l’alluvione di Derna in Libia, le rotte dei migranti tra Libia e Tunisia e la situazione in Israele nei luoghi degli attacchi terroristici.
Le sue immagini sono state pubblicate su numerose prestigiose testate giornalistiche nazionali e internazionali, come “The New York Times”, “The Guardian”, “Herald Tribune”, “The New Yorker”, “The Wall Street Journal”, “Espresso”, “Repubblica”, “Internazionale”, “Panorama” e molte altre.
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