Il concetto di sostenibilità nella moda, sempre più importante per il settore, si declina in svariati aspetti, da quello ambientale a quello sociale, fino al tema dell’economia circolare. La maison vicentina di accessori di lusso è riuscita a fondere tutti questi ambiti nella sua nuova borsa Dune, presentata oggi alla stampa presso “Casa Zanellato”, il nuovo showroom recentemente inaugurato in Viale Regina Margherita 35 a Milano.
“Volevo fare qualcosa di davvero concreto in ambito sostenibilità, un progetto fondato su tre elementi: il prodotto, le persone e lo stile”, ha raccontato a FashionNetwork.com Franco Zanellato, fondatore e art director della maison. “Ho individuato un’azienda rivoluzionaria che stava studiando per il settore automotive un metodo per recuperare gli scarti della lavorazione delle pelli. Ho lavorato con loro 18 mesi per adattare questo loro progetto alla creazione di borse in un materiale 100% riciclato, che a breve riceverà brevetto e certificazioni”.
Frutto di tale collaborazione è Amar, materiale che rappresenta un approccio concreto alla sostenibilità ambientale: le materie prime trattate sono infatti interamente riciclate e realizzate mediante l’utilizzo di pelle rigenerata, nata dal recupero degli scarti della sovrapproduzione dell’azienda che si ottengono durante la fase di taglio del pellame. Il cosiddetto “sfrido” viene quindi raccolto e suddiviso per colori direttamente dai laboratori di taglio, per essere poi spedito presso una conceria specializzata che, tramite un processo certificato, polverizza tutte le rimanenze di pelle. In questo modo, Zanellato riesce ad eliminare qualsiasi spreco.
“La prima borsa creata con il nuovo materiale Amar è la Dune: una borsa ‘cesto’, estremamente leggera, con un design che ricorda appunto le dune del deserto o le onde, ma anche la grafica distintiva del brand, che si chiama Blandine in onore di mia nonna, che è sempre stata la mia musa”, prosegue l’imprenditore. “Dune è composta per il 65% da Amar, creato con ritagli di pelle della nostra lavorazione, e per il 35% da colle di origine vegetale e biologica. Ci sono pochissime cuciture e le uniche parti metalliche sono i quattro piedini posti sotto per proteggerla”. Dune è proposta in una speciale limited edition di 18 pezzi unici che saranno in vendita a partire dalla collezione Primavera-Estate 2024.
“Il secondo pilastro del progetto sono le persone. Per la creazione delle pochette in vari tessuti e colori che si inseriscono nella Dune, ho deciso di collaborare con Ethicarei, realtà fondata da Caterina Nicolano per aiutare persone in difficoltà, che si trovano in strutture protette come carceri e case famiglia”, spiega Zanellato. “Con l’aiuto dei nostri artigiani, queste persone hanno iniziato a lavorare per noi, imparando così una professione che potrà aiutarle nel loro reinserimento nella società”. Oltre a Dune, la griffe vicentina ha affidato a Ethicarei la produzione della mini borsa in pelle Tuca (nome scelto in omaggio a Raffaella Carrà): “Abbiamo deciso di vendere Tuca al costo industriale, pari a 95 euro, senza nessun margine per noi, e di devolvere l’intero ricavato a Ethicarei. Ne stiamo vendendo moltissime”, spiega l’imprenditore.
Infine, per quanto riguarda lo stile Zanellato ha collaborato con Goooders, il life style concept fondato da Eva Fontanelli che promuove scelte sostenibili senza però rinunciare a un look cool. Per Dune, Goooders ha selezionato con cura preziosi ritagli di produzione delle più importanti seterie del cremasco, utilizzati per creare le pochette interne della borse.
Oggi Zanellato è presente in Italia con quattro shop in shop presso la Rinascente a Milano, Torino, Roma e Firenze, oltre che attraverso un network di boutique multimarca. “Non pensiamo all’apertura di altri monobrand, puntiamo molto sul nostro canale wholesale, che è estremamente fidelizzato: quando abbiamo lanciato la Postina tredici anni fa avevamo 143 clienti, oggi ne abbiamo 151 e per il 96% sono gli stessi”, conclude Zanellato. “L’Italia è il nostro mercato principale, con circa il 75% delle vendite; all’estero stiamo crescendo soprattutto in Corea, Belgio e Svizzera. Anche l’e-commerce, che abbiamo internalizzato, sta andando molto bene ed è arrivato a rappresentare il 22% del fatturato totale. Per quanto riguarda i risultati dell’azienda, il 2022 si è chiuso con un incremento di oltre il 20% e per quest’anno prevediamo un +15%”.
Laura Galbiati
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