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31 Ago

L’agricoltura di Amalfi diventa patrimonio agricolo mondiale

La Costiera Amalfitana entra ufficialmente tra i patrimoni agricoli mondiali riconosciuti dalla Fao, grazie ai suoi limoneti, uliveti e vigneti terrazzati che da secoli modellano uno dei paesaggi più iconici d’Italia. È un riconoscimento al valore di pratiche agricole tradizionali che hanno reso fertile un territorio impervio e che oggi rappresentano un modello di sostenibilità e resilienza.

Il riconoscimento FAO

La Costiera Amalfitana ha conquistato un nuovo riconoscimento internazionale: il comitato scientifico della FAO l’ha iscritta tra i Sistemi del Patrimonio Agricolo di Importanza Globale (Globally Important Agricultural Heritage Systems GIAHS). Le caratteristiche decisive? I terrazzamenti in pietra a secco che rendono coltivabili limoneti, uliveti e vigneti in un territorio impervio e spettacolare, alimentando un equilibrio tra uomo e natura consolidato nei secoli. Con questo riconoscimento, l’Italia raggiunge quota tre siti GIAHS, accanto agli ulivi di Assisi e Spoleto e ai vitigni del Soave, iscritti nel 2018. Insieme alla Costiera Amalfitana, la FAO ha premiato due nuove aree giapponesi, testimoniando il valore universale di questi sistemi agrosilvo-pastorali tradizionali.

vigneti eroici costriera amalfitana

Saperi antichi, sostenibilità e bellezza

La proclamazione è anche un omaggio alle comunità locali. L’assessore regionale Nicola Caputo ha sottolineato la «resilienza dei nostri agricoltori» e la sapienza tramandata dalle generazioni, che hanno modellato un paesaggio unico con il limone Sfusato Amalfitano la cui raccolta avviene su pergolati di castagno sorretti unicamente da uomini agili, i cosiddetti “contadini volanti”, capaci di equilibri e gesti tramandati oralmente e per esperienza. Il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, ha definito il risultato «un percorso lungo», valorizzando un modello di agricoltura sostenibile diffusosi dove sarebbe stato impossibile coltivare diversamente.

di Eleonora Baldwin per Gambero Rosso

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