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29 Apr

Aurelio Amendola. Un’antologia

Dall’8 aprile e fino al 25 giugno 2022,  è in programma al Castello Svevo di Bari AURELIO AMENDOLA | Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri, mostra antologica dedicata a un maestro della fotografia italiana, che ripercorre oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato. La mostra – ideata da Pistoia Musei, a cura di Paola Goretti e Marco Meneguzzo – in questo nuovo allestimento è promossa da Regione Puglia, Poli Biblio-Museali di Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e PugliaPromozione in collaborazione con Direzione Regionale Musei Puglia e Castello Svevo di Bari, e offre un’ampia prospettiva che spazia dalle celebri fotografie dell’opera di Michelangelo ai ritratti di Burri, Warhol, Cucchi, Kounellis, Lichtenstein e molti altri.

Andy Warhol, La Factory, New York, 1986, ©Aurelio Amendola

Andy Warhol, La Factory, New York 1986

Dall’Antico agli happening degli anni Settanta, gli atelier, il dedalo delle amicizie e delle collaborazioni, l’architettura, le grandi mostre e i piccoli musei. Un omaggio alla carriera di un autore di grande intensità che arriva in Puglia – dopo la mostra che si è tenuta a Pistoia nel 2021 – con oltre 200 fotografie e un’inedita selezione di fotografie della Cattedrale di San Sabino di Bari.
Aurelio Amendola, abile sperimentatore di accostamenti inediti tra antico e contemporaneo, è tra i fotografi più eleganti e prolifici del nostro tempo: le sue immagini hanno una forza antica di milioni di anni e, allo stesso tempo, trasmettono pura grazia e melodia.

Antonio Canova, Le tre grazie, 2008, ©Aurelio Amendola

Antonio Canova, Le tre grazie, 2008

Fotografo dell’Ermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi, dei Musei Vaticani, della rivista FMR, del Vittoriale degli Italiani, e di numerose altre istituzioni museali nazionali e internazionali, legato a molti artisti del Novecento, Aurelio Amendola è un autore di fama mondiale, la cui fotografia non si riduce a semplice riproduzione, ma è simile alla pratica scultorea, alla sua armonia plastica, volume e sensualità. Interprete per eccellenza dell’opera di Michelangelo, sublime testimone dell’antico nei suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, e del  contemporaneo con i suoi ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, Vedova, Fontana, Ceroli, Lichtenstein, Kounellis e molti altri, Amendola è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti, assorbendone stile e intensità.

Marino Marini, Forte dei Marmi, 1973, ©Aurelio Amendola

Marino Marini, Forte dei Marmi 1973

Lontano dal modello documentaristico, con la grazia speciale della qualità atmosferica e sensoriale dei suoi scatti, la fotografia di Aurelio Amendola non è mai oggetto estetico ma un atto poetico e delicato, nello stesso tempo carnale e spirituale, meditativo e seduttivo.

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