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23 Ott

La Bonaita

Il suo talento musicale ha già sedotto pubblico e critica. Ma Francesca Bonaita, fra le migliori violiniste della sua generazione, continua a stupire. “La musica, Orfeo, Euridice. Il mitema e l’adeguamento al contemporaneo”, primo saggio della violinista-autrice (Virginio Cremona editore) racchiude il suo personalissimo viaggio d’amore, fra classicità e musica, letteratura e arte, quindi immortale. La 23enne artista spazia dalla musica barocca al Novecento con cui rivela profonde affinità e al contemporaneo.

Bambina come s’immaginava da grande?

«La mia passione per la danza classica, che ho iniziato a studiare fin da piccola, faceva pensare che avrei fatto la ballerina. Più avanti, la fascinazione per l’arte greca mi ha indotto a iscrivermi al Liceo Classico per studiare archeologia».

Poi cos’è successo?

«Il mio amore per il violino ha iniziato a prendere man mano sempre più piede. Dall’idea iniziale di poter giungere a suonare Zigeunerweisen di Sarasate, la musica è diventata in breve la mia vita. L’emozione del palco e l’energia trasmessa dal pubblico hanno fatto il resto».

E’ giovane, di talento a quali autori deve la sua sensibilità interpretativa?

«Più che i compositori sono stati gli incontri con Maestri di grande calibro artistico e cultura musicale a sollecitarmi il desiderio di approfondire varie direzioni. Amo la musica da camera che coltivo con rispetto per l’ascolto e lo spazio sonoro dell’altro».

Racconta il mito di Orfeo ed Euridice. Non è troppo giovane per l’amore eterno?

«L’amore irrisolto e sospeso si conosce anche alla mia età, con la trepidazione e l’ansia della giovinezza. L’esperienza della letteratura acuisce e amplifica la conoscenza dei possibili modi in cui si esprime l’amore. Non è solo il riconoscere sentimenti a noi consonanti, letti grazie alle parole di altri, in cui ci possiamo ritrovare; ma è grazie alla messa in scena di una variabilità dei modi d’amare che si vivono sentimenti che non ci appartengono e diventano nostri».

Quando ha scoperto il piacere della scrittura?

«Da che ho iniziato a scrivere, grazie alle mie insegnanti della Montessori che mi hanno trasmesso la passione per la scrittura libera e creativa».

Quanto è importante, per lei, intrecciare le altre arti con la musica?

«La musica dialoga con altre forme d’arte, in contesti artistici il suono dialoga con la Bellezza, c’è una tensione fortissima verso la comprensione di significati che esulano dalla musica stessa e ne arricchiscono i contenuti».

E’ la minore di quattro fratelli, sua madre è pianista, ricercatrice e storica dell’arte, suo padre è medico. Chi ha maggiormente sostenuto le sue scelte?

«Mamma si è prodigata per tutti noi fratelli cercando di valorizzare in ogni modo le inclinazioni naturali di ognuno di noi, tra l’altro diverse,  a lei dobbiamo molto di ciò che siamo e delle nostre aspirazioni. Tutta la mia famiglia ha sostenuto le mie scelte supportandomi in ogni modo e con grandi sacrifici; di questo sono profondamente grata».

Di fronte a una difficoltà si è mai detta “mi arrendo”?

«Lo studio dello strumento insegna tutti i giorni –a noi mortali – che non viene mai tutto subito, che devi aspettare, dare tempo al tempo, non lasciarti prendere dallo sconforto. Un esercizio difficilissimo, non privo di frustrazioni. E in quei momenti di difficoltà ci si concentra sulla soddisfazione della volta precedente, quando a un certo punto, dopo tanta fatica, quel passo, quel bicordo, quella maledetta quinta ti è venuta come doveva».

Nella sua valigia cosa non manca mai?

«Una Molesquine, un libro, vestito e scarpe per il concerto, i miei Fiorentini Baker boots».

Fra i giochi d’infanzia quale ricorda con tenerezza e rimpianto?

«Ho giocato moltissimo, amato tutti gli sport in cui mi sono cimentata, in particolare le evoluzioni di ginnastica acrobatica che facevo in coppia con mia sorella. E appena posso, mi bastano due metri quadri per danzare. Nessun rimpianto».

 

Chi è. Bonaita, milanese del 1997, si diploma a soli diciassette anni con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio Verdi di Milano. Si è perfezionata con Sergej Krylov e Salvatore Accardo. Con il debutto nel 2016 alla Carnegie Hall di New York e a Bacau in Romania con l’Orchestra Filarmonica di Bacau nel concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky, ha intrapreso un’intensa attività solistica e cameristica per prestigiose rassegne e teatri in Italia e all’estero. Ha suonato in ensemble cameristici con musicisti quali Itamar Golan, Rocco Filippini, Franco Petracchi e Roberto Paruzzo, con Sandro Laffranchini e prime parti soliste dell’Orchestra del Teatro e Filarmonica della Scala, con Emanuele Torquati e Alfredo Zamarra per l’Accademia dei Cameristi di Bari e, per il repertorio contemporaneo, con Sentieri Selvaggi e 900 Presente. E’ vincitrice di primi premi e assoluti in numerosi concorsi internazionali, i Soloist Vienna 2016, Grand Prize Virtuoso Vienna 2017, 7th International Music Competition Rhodes, 10th Loutraki International Competition, Premio Rovere d’Oro 2018, VI Concorso Fondazione Milano “Claudio Abbado”, XI Premio Internazionale di musica da Camera Enrica Cremonesi. Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, vincitrice di Exploit your Talent 2016 presso l’Università degli Studi di Milano, le è stato assegnato a Roma, per la sezione Musica, il Premio Italia Giovane 2016 con il patrocinio della Camera, Senato e Ministero dei Beni e Attività culturali.

 

Grazia Lissi, fotografa e giornalista, inizia a lavorare a Parigi, effettuando reportage e ritratti di personaggi, attori, scrittori, artisti. Sue le foto del libro Diario di bordo di Vasco Rossi (Mondadori). Ha realizzato la mostra fotografica e il volume L’ora della luce. La preghiera dei monaci (Ancora). Con il biblista Bruno Maggioni ha pubblicato il libro Solo il necessario. Per Longanesi ha pubblicato Il coraggio di restare. Storie di imprenditori italiani che ancora scommettono sul nostro Paese, vincitore premio Circolo dei Lettori al Premio Biella Letteratura Industria 2016. Collabora con diversi periodici e con Qn-Il Giorno, Treccani Atlante, ilsole24ore.com. È nata a Como dove vive.

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