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7 Ott

Paolo Roversi: Studio Luce

Molly, Paris 2015 (for Vogue Italia) © Paolo Roversi

Noémie, Paris 2016 (for the “Dior Images : PaoloRoversi” book) © Paolo Roversi

Il ritratto come soggetto artistico è sempre stato uno sfoggio di potere, di più o meno celato edonismo, ma ci ha permesso di perpetrare nei secoli volti, storie e costumi, che senza di esso avremmo solo immaginato. Bisogna però rendersi conto che alla rappresentazione del soggetto (sia esso re, regina, nobiluomo o donna, ricco, potente o povero e reietto), contribuisce anche la percezione dell’artista, filtrata attraverso i suoi sensi (fisici e mentali), da condizionamenti oppure da scelte tecniche. Tutto questo è nascosto o palese in una pennellata, in un colpo di scalpello, o in un click fotografico.
Forse per questo i ritratti affascinano in modo particolare. E lo fanno certamente quelli eseguiti da Paolo Roversi, che saranno in mostra – con il titolo di Studio Luce – dall’11 ottobre 2020 al 10 gennaio 2021 presso il MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, in una esposizione che vede coinvolti il Comune e l’Assessorato alla Cultura della città romagnola, con il contributo di Christian Dior, Couture, Dauphin, e come main sponsor Pirelli. L’allestimento dell’esposizione sarà a cura di Chiara Bardelli Nonino, con le scenografie di Jean–Hugues de Chatillon.
Paolo Roversi è nativo di Ravenna, e si appassiona alla fotografia dopo un viaggio in Spagna nel 1964 a 17 anni. Tornato a casa si dedica a essa come amatore fino all’incontro con Nevio Natali. Proprio nello studio di quest’ultimo Roversi acquisisce esperienza e professionalità che lo porteranno, nel 1970, a iniziare il suo percorso professionale come collaboratore dell’Associated Press, seguendo i funerali a Venezia del poeta statunitense Ezra Pound. L’apertura di un suo studio a Ravenna e successivamente l’incontro con Peter Knapp, il leggendario art director di Elle magazine, lo fanno conoscere definitivamente a livello internazionale. Così nel 1973, a solo 26 anni, si trasferisce a Parigi, dove apre qualche anno dopo il suo atelier in Rue Paul Fort: lo “Studio Luce” che dà il titolo alla mostra. In breve tempo si afferma come uno dei fotografi più richiesti dalle testate di tutto il mondo, soprattutto per la sua capacità di ritrarre i volti delle celebrità.
Nella mostra di Ravenna saranno protagonisti i ritratti che Paolo Roversi ha scattato nella sua lunghissima carriera. L’allestimento si svilupperà sui tre piani espositivi del MAR e avrà come caratteristica l’esposizione di molte immagini diverse tra loro, in una serie di accostamenti e sovrapposizioni sorprendenti. All’inizio del percorso, ci saranno le prime fotografie di moda e i ritratti di amici e artisti come Robert Frank, Anton Corbijn e Peter Lindbergh, che si alternano a still life di sgabelli raccolti in strada e immagini che ritraggono la Deardorff, macchina fotografica con cui Roversi scatta da sempre. Un altro aspetto del suo lavoro sarà caraterizzato dall’omaggio al settecentesimo anniversario della morte di Dante, attraverso un’ampia selezione di scatti provenienti direttamente dall’archivio del fotografo, che celebrano la figura di Beatrice, la musa del Poeta nella Divina Commedia, qui incarnata in donne iconiche come Natalia Vodianova, Kate Moss, Naomi Campbell e Rihanna. Roversi poi metterà in mostra anche i suoi lavori più recenti, che comprendono una selezione del calendario Pirelli 2020 e una serie di scatti di moda inediti, frutto del lavoro decennale per brand come Dior e Comme des Garçons, e magazine come Vogue Italia.

 

In copertina: Corner, Paris 2002 © Paolo Roversi

 

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