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10 Apr

Il palazzo di Dante e Beatrice torna a nuova vita!

Testimone di quasi 800 anni di storia fiorentina (e italiana), Palazzo Portinari Salviati è molto più di un monumentale complesso architettonico a due passi dalla cupola di Brunelleschi, nel quale operò anche Michelozzo. È sufficiente la denominazione a ricordare che nelle sue corti e nei suoi saloni, fra soffitti affrescati o lignei, fregi e pavimenti in mosaico, hanno vissuto e lavorato influenti famiglie locali, sperimentando fasi di espansione e di decadenza, con i conseguenti passaggi di proprietà. Il grande passato della città è transitato (anche) in questo luogo, plasmato dal tempo e modellato dagli uomini già a partire dalla fine del XIII secolo, quando il banchiere Folco Portinari, padre della Beatrice dantesca, possedeva il primo modesto nucleo di abitazioni in loco. “Noi dobbiamo immaginare un piccolo Cosimo I de’ Medici correre in questo cortile, che oggi porta il suo nome, con i suoi genitori”, racconta nel suo lungo intervento il sindaco Dario Nardella, che, come il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, non è mancato all’anteprima della “nuova identità” dello storico edificio. Da metà aprile, Palazzo Portinari Salviati si appresta infatti ad accogliere i primi ospiti, aprendo per la prima volta le sue porte al pubblico.

LA NUOVA VITA DI PALAZZO PORTINARI SALVIATI
Sede del Ministero di Grazia e Giustizia, con Firenze Capitale d’Italia, e dal 1921 della direzione generale di Banca Toscana, il complesso è stato acquistato nel 2016 dai taiwanesi di LDC Group. Con all’attivo ingenti investimenti immobiliari anche a Roma, Venezia, in Piemonte e in Umbria (e la prospettiva di ulteriori operazioni nel capoluogo toscano), la società di cui è amministratore delegato Nelson Chang — dallo scorso ottobre Grande Ufficiale dell’Ordine della Stella d’Italia per volontà della presidenza della Repubblica — ha promosso nel 2019 il restauro dei 12.000 mq di Palazzo Portinari Salviati. Il piano nobile, che custodisce testimonianze storiche-artistiche di pregio (in parte riaffiorate anche durante i quattro anni di lavori), è riservato alla residenza d’epoca, composta da tredici suite. Accessibile a residenti e visitatori è il piano terra, nel quale lo chef Vito Mollica, di ritorno in città con un concept sviluppato insieme a Mine & Yours Group, si sta insediando con due progetti gourmet. Dal 15 aprile partirà l’esperienza di Salotto Portinari Bar & Bistrot, aperto dalla mattina al dopo cena con proposte legate alla tradizione culinaria toscana e italiana. A giugno sarà quindi la volta del ristorante Chic Nonna, che con un’offerta fine dining occuperà la Corte degli Imperatori e le sale attigue, ovvero gli ambienti del Palazzo che conservano gli affreschi affidati da Iacopo Salviati al pittore Alessandro Allori (figlio adottivo del Bronzino), anch’essi appena restaurati. Della stessa mano anche le opere della preziosa Cappella Salviati, in cui è ancora in corso l’intervento di recupero, che dovrebbe concludersi a fine giugno. Da quel momento, anch’essa potrà essere visitata nell’ambito dei tour tematici settimanali che LDC Group intende promuovere in loco. Una significativa porzione dello stabile, priva di elementi di interesse artistico, è stata destinata alla funzione residenziale: circa la metà degli appartamenti di pregio ricavati (con metrature che variano da 70 mq fino ai 410 mq dell’attico con terrazze affacciate sul Duomo) è già stata venduta.

Palazzo Portinari Salviati

Palazzo Portinari Salviati

DA GIUGNO ANCHE IL RISTORANTE CHIC NONNA DI VITO MOLLICA
Affidato allo studio pratese b-arch – architettura di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro, il progetto architettonico del ristorante gourmet, aperto solo di sera, Chic Nonna verrà svelato nelle prossime settimane. Sarà dotato di alcuni innesti di design, ma seguirà l’impronta sofisticata già assegnata al Salotto, a sua volta aperto continuativamente ogni giorno. A incidere sull’immagine del ristorante sarà l’impronta artistica delle sue sale, contraddistinte da pavimenti originali (la vasta porzione in mosaico sarà illuminata ad hoc e protetta da lastre di cristallo), dai cicli di affreschi nei soffitti e da una fontana oggetto di restauro, e destinate a un massimo di 55 commensali. Proprio la dimensione intima e raccolta di questi ambienti, ciascuno con una peculiarità artistica, “si presta anche a eventi privati”, precisa Stefano Cuoco, AD di Mine & Yours Group. “Ci interessa dare alla città un salotto e uno spazio da poter vivere tutto il giorno, con un servizio ai massimi livelli, sia in termini di qualità che di attenzione verso l’ospite e tutto quello che ci circonda. Per noi è una responsabilità enorme servire all’interno di saloni con opera d’arte di questo livello”, aggiunge.

Non rivela ancora i dettagli del progetto gastronomico messo a punto per questa nuova apertura lo chef Vito Mollica, che intanto non nasconde il suo entusiasmo. “All’interno di questo salotto unico al mondo noi saremo i primi a servire un caffè, un piatto di pasta”, dichiara. E ad Artribune sottolinea: “Prima viene l’accoglienza; solo dopo il prodotto. Soprattutto in un periodo come questo, in cui è difficile trovare il personale, siamo riusciti a dare motivazione a un gruppo di persone e a dare fiducia a giovani manager di questo settore. Lavorerò con due Restaurant Chef, Rosario Bernardo e Paolo Acunto, con il pasticcere Luca Leone, e con David Bonissone come F&B Manager. Storicamente sono uno chef che ama la tradizione. Abbiamo sposato il concetto Chic Nonna, richiamando la figura familiare che è il pilastro della cucina italiana. Seguiremo la stagionalità e selezioneremo i nostri fornitori, che devono essere molto attenti ai temi dell’ambiente”.

Valentina Silvestrini

Da Artribune

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