Il Pugile e la Vittoria, due straordinari bronzi di età ellenistica e romana per la prima volta insieme a Brescia, esposti in un’evocativa installazione artistica site specific del maestro spagnolo Juan Navarro Baldeweg presso il Parco archeologico di Brescia Romana, sito UNESCO. Dal 12 luglio 2023 a 29 ottobre 2023
L’ambizioso progetto permette di compiere un confronto culturale tra due assoluti capolavori dell’arte occidentale e sigla un nuovo prezioso tassello del programma di valorizzazione e riqualificazione che Fondazione Brescia Musei sta sviluppando intorno all’area archeologica di Brixia romana.
Tramite il Pugilatore in riposo e la Vittoria Alata, entrambi protagonisti di recenti valorizzazioni e restauri epocali, Fondazione Brescia Musei si protende verso l’arte fondativa della cultura europea, suggellando il rapporto tra la Vittoria bresciana e la cultura ellenistica e romana. Il tema astratto che lega questi due straordinari bronzi, nell’assenza e nella personificazione, è quello del successo, di un esito positivo, della vittoria appunto.
Il progetto espositivo sarà l’occasione per ridurre la distanza che ha separato le due opere in antico, con una triangolazione di elementi che grazie all’allestimento permetterà comunque di comprenderla, ma nello stesso tempo di cogliere i numerosi fili rossi che le legano.
Nello spazio dell’aula del Capitolium si insinuerà un racconto visivo, spaziale, in cui l’invocazione del Pugile, che chiede protezione, si incanala attraverso il riflesso speculare della Vittoria Alata, con contrappunti armonici e l’aiuto di un cristallo specchiante, che porteranno lo spettatore a prendere parte, nel raggio di pochi metri, a una narrazione concettuale sui valori assoluti che i due capolavori rappresentano ancora oggi per l’uomo contemporaneo.
Le opere
Il Pugilatore in riposo, databile al IV-I secolo a. C., era certamente esposto in uno spazio pubblico – forse in Grecia – e doveva essere oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze degli ammiratori. La Vittoria Alata risale invece alla metà del I secolo d. C. ed era probabilmente esposta nel tempio a Brescia come ex voto donato dall’imperatore Vespasiano. Entrambe furono scoperte nel corso di scavi archeologici condotti nell’Ottocento e da quel momento divennero oggetto di attenzioni e cure e vennero incluse in collezioni museali pubbliche.
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