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1 Feb

Intervista a Colette Miller. L’artista delle ali

Per Colette Miller c’è un angelo dentro ognuno di noi. Il suo pensiero è stato esposto di recente al Four Seasons Hotel Los Angeles, a Beverly Hills, che ha iniziato con lei una proficua collaborazione mirando a potenziare il legame tra lusso e social media.

Colette Miller non poteva che essere una delle artiste più adatte. Il suo progetto, Global Angel Wings Project, è infatti in stretta connessione con l’universo dei social media: l’artista disegna delle ali d’angelo con cui le persone possono interagire facendosi fotografie da pubblicare sui social media. Il tema è molto attuale anche grazie al successo della serie TV, in onda su Netflix, Lucifer, in cui l’attore protagonista Tom Ellis ci porta alla scoperta di una Los Angeles bellissima, glamour e vibrante.

Ali di ballerina a Los Angeles

“Abbiamo cominciato un programma artistico puntando sui talenti di Los Angeles nei settori del cinema e della musica”, spiega Michael Newcombe, direttore del Four Seasons Hotel Los Angeles. “Il lavoro di Colette Miller è una lettera d’amore alla città. Per questo, abbiamo deciso che fosse l’artista ideale per dare il via a questo progetto all’interno del ristorante Culina. “Il mio intento è anche di trasformare l’hotel in uno stile di vita. I nostri spazi pubblici sono adesso intimi e privati e permettono alla gente di interagire come se si trovassero in una residenza privata. Ci vogliamo sempre più espandere verso la comunicazione, coinvolgendo non solo i nostri ospiti, ma anche chi vive a Los Angeles e crescere sui social media”, prosegue.

“Le prenotazioni avvengono tantissimo tramite i social media e gli influencer e la pandemia ha accentuato ancora di più questa tendenza” aggiunge la pr manager Melanee Shale, giovane imprenditrice e influencer che ha fondato il suo brand, Melanee, nel 2012. “Offro consigli nel settore della moda, del beauty, del lifestyle e dei viaggi. Mi sono appassionata al progetto di Colette, che ha avuto davvero un’idea geniale con le sue ali d’angelo…”.

Abbiamo incontrato Colette Miller a Los Angeles e ci ha raccontato come ha trasformato un progetto personale in un brand di successo.

Ha cominciato il Global Angel Wings Project nel 2012 ed è tuttora in evoluzione…
Vivevo a Los Angeles e lo yoga e la meditazione erano una costante della mia routine. L’idea delle ali d’angelo è nata mentre attraversavo Los Angeles. Pensai che è chiamata “la città degli angeli” e che ha tanti grandi edifici industriali e ampie pareti grigie. Pensai di dare loro vita… E di creare ali d’angelo a grandezza umana, in modo che le persone potessero interagire con loro ed entrare nel dipinto. La mia visione? L’unità con l’universo. Una sera, su una vecchia recinzione di acciaio nel centro di Los Angeles ho dipinto le mie prime ali: da allora, nel corso degli anni, il mio progetto è cresciuto sempre di più. Le persone e le aziende hanno iniziato a darmi commissioni e invitarmi a dipingere. Alcune ali d’angelo le ho realizzate come regali per campi profughi, orfanotrofi o aree disagiate. Le ali del Burj Khalifa a Dubai, ‘edificio più alto del mondo sono invece sulle finestre del 124esimo e 125esimo piano; le ho fatte stampare e poi dipinte a mano sul posto.

Che significato hanno per lei queste ali?
Lo scopo è di ricordare all’umanità che siamo gli angeli di questa terra. Gli esseri umani sono complessi, ma questo progetto ha l’obiettivo di ispirare la natura.

L’attore Gerard Butler con le ali d’angelo

Come sono state le reazioni delle persone durante la pandemia?
Ho fatto un video a New York per Voice of America. Ho lavorato principalmente negli Stati Uniti, dato che tutto era posticipato o bloccato, in località come Bloomfield, Iowa, e in una piccolissima cittadina del Midwest. Credo che, nei momenti difficili, le persone abbiano bisogno di vedere immagini di speranza e pace, come le mie.

Ha avviato la collaborazione con il Four Seasons durante questo periodo…
Sono stata contattata dal gruppo Four Seasons la primavera scorsa. Mi hanno mostrato l’idea di uno spazio espositivo e di tazze da caffè da asporto… Il ristorante Culina aveva un muro per le mie ali. Tra i vari personaggi ha posato davanti a loro anche il musicista Carlos Santana. Ispirata forse dal periodo della pandemia, ma anche dalla forza stessa della natura, ho esposto per loro anche immagini di animali straordinari, che hanno avuto altrettanto successo.

Dove trova l’ispirazione a Los Angeles?
Dalla natura. Mi piace la montagna dietro casa mia. Si chiama FlatTop e si affaccia sul centro di Los Angeles. I falchi vivono lì, così come i coyote, i procioni, i puma…. È la terra originale dei Tongva, una terra indigena con una speciale energia. È un luogo sacro. Di Los Angeles mi piace anche che ci siano tanti ristoranti, con così tante gastronomie provenienti da terre lontane e differenti e che siano tuttora molto autentiche. Preferisco inoltre i luoghi con prodotti sostenibili che provengono dalle fattorie locali.

Alcuni bicchieri di Colette Miller

Ha sviluppato anche un brand e una linea di moda ispirata alle sue ali, ci racconta il progetto?
La tecnologia di stampa si è espansa e il mio marchio si è prestato a tale espansione. Anche le ali d’angelo sono un tema universalmente compreso e io ne ho sviluppata una mia versione. Sono essenzialmente campi di colore astratti. Ho lavorato su un prodotto di foulard e una linea di stampa durante la pandemia. La vendita al dettaglio è deragliata e molte persone sono passate all’e-commerce. Con loro anche io.

È divenuta una “maestra” dei social media per commercializzare il suo brand.
Oggi i social media sono una forma molto importante di comunicazione e branding. All’inizio non avevo avviato GlobalAngelWingsProject con questo in mente ma i selfie sono divenuti talmente popolari da farmi comprendere quanto fosse importante evolversi. Grazie a questo, al momento sto progettando di spedire alcune ali d’angelo a Mosca, per il ponte di osservazione più alto d’Europa.

 

Alessandra Mattanza

Da Forbes

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