La singolarità della figura di Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998), pittore, scrittore, poeta e matematico, e la complessità del suo universo – la sua costante ricerca dell’infinito e della perfezione attraverso gli enigmi dello spazio e del tempo e le esplorazioni del pensiero – appaiono con travolgente evidenza soprattutto nelle sue opere pittoriche e grafiche.
Quasi 90 lavori di questo straordinario artista e intellettuale saranno riuniti nella mostra “Ritorno a Trieste. Lucio Saffaro tra arte e scienza” in programma nel rinnovato Magazzino 26, nel Porto Vecchio della città giuliana, dal 6 marzo al 26 giugno 2022; mostra che riscopre un grande protagonista dello scenario intellettuale del secondo Novecento e dà conto dell’originalità di Saffaro nel contesto della cultura e dell’arte italiana del tempo.
Pur rifiutando la definizione di artista-matematico, Saffaro ha saputo coniugare la sua profonda cultura scientifica con la costante indagine pittografica di forme simboliche legate allo spazio e al tempo, agli interrogativi che essi pongono e alle infinite indagini mentali ed estetiche da essi suggerite.
La mostra– visitabile fino al 26 giugno 2022 al Magazzino 26 Porto Vecchio– promossa dalla Fondazione Lucio Saffaro con il Comune di Trieste e il patrocino della Regione Friuli-Venezia Giulia, curata da Claudio Cerritelli con la collaborazione scientifica di Gisella Vismara e organizzata da Villaggio Globale International, presenta dunque una consistente selezione di opere pittoriche e grafiche di proprietà della Fondazione stessa (36 oli, 35 litografie e 16 disegni), che restituiscono al pubblico un’immagine completa della ricerca dell’artista (1954-1997): dalle figure enigmatiche delle prime opere immesse in una dimensione quasi onirica.
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