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7 Set

“Miroglifici” a Recanati

Per Raymond Queneau, il noto scrittore francese autore di testi come Esercizi di stile e di Zazie nel metrò, la capacità dell’artista catalano Joan Mirò di coniugare pittura e scrittura nei suoi lavori era una vera e propria lingua, quella dei “miroglifici”. Una lingua “da imparare a leggere e di cui si può redigere un dizionario”. Come quella delle sue litografie a colori, allestite fino al primo ottobre presso la sede di Villa Colloredo Mels a Recanati, per la mostra “Mirò – Le lézard aux plumes d’or” che ripropone le tavole da lui pubblicate nell’omonimo libro d’artista del 1971, quale primo appuntamento – promosso dal Comune di Recanati e organizzato dalla società Sistema Museo – per il progetto Infinito Recanati.

Un “Infinito Recanati” con cui la città natia del poeta Giacomo Leopardi si è riproposta di dar vita ad un circuito teso alla valorizzazione del territorio – attraverso concetti cardine quali arte, poesia e musica, vocazioni primarie della cittadina marchigiana – e che è capace di integrare “le nuove modalità di fruizione culturale e l’accoglienza turistica diffusa, aggiornata ai nuovi approcci multimediali ed esperienziali” grazie ad un percorso integrato tra Polo museale ed espositivo di Villa Colloredo Mels, Torre del Borgo e MURec, il Museo “Beniamino Gigli”, l’ufficio di informazione turistica, il Museo Diocesano, la Chiesa di San Vito, la Foresteria CEA di Villa Colloredo Mels, nonché in prospettiva, anche il prossimo Museo della Musica e la futura postazione di accoglienza e informazione nell’area sottostante il Colle dell’Infinito.

Ecco allora in esposizione poco più di una decina di opere attraverso le quali la libertà espressiva del Maestro tinge le tavole di colori, parole, poesia. Un ulteriore frammento con cui si mostra al suo pubblico il poliedrico artista di Barcellona, che fu uno dei maggiori esponenti dell’avanguardia surrealista in pittura, ma che, sperimentando di continuo tecniche e materiali, si dedicò nel corso della sua lunga vita anche a scultura, ceramica, scenografia, grafica… Ed è proprio la grafia, il segno che sa farsi “quadro”, ad accompagnare i visitatori per le tre sale in cui è esposta la sua maestria di illustratore (a giudizio personale, non sempre ben illuminate). In questo giocoso viaggio de’ Le lézard aux plumes d’or, il poema per immagini originale concepito da Mirò in una immaginifica alternanza di scrittura e disegno. Dell’opera, una prima serie di 18 tavole litografate è fatta risalire al 1967, ma le litografie a colori qui riproposte sono quelle edite tempo dopo, grazie all’artista ed editore Louis Broder, che resosi conto di un’alterazione nei colori (si dice dovuta a un difetto di fabbrica della carta), spinse per nuove composizioni, apparse appunto nel 1971 con lo stesso titolo. Scrisse Mirò, “Niente semplificazioni né astrazioni. In questo momento io non mi interesso che alla calligrafia di un albero o di un tetto”.

L’occasione della mostra è opportunità di visita a Recanati anche per la sua sede, Villa Colloredo Mels, bel complesso di origine medioevale che a metà del ‘700 prende il nome dalla nobile famiglia di origini friulane ed attualmente ospita la Pinacoteca Civica e alcuni capolavori Lotto, oltre al recente Museo dell’Emigrazione Marchigiana, con la sua buona organizzazione multimediale.

 

(Foto di Sanzia Milesi)

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