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19 Ott

Miss Dior. 12 signore dell’arte

Parfums Christian Dior ha aperto la mostra “Miss Dior 12 Women Artists”, caratterizzata da altrettante reinterpretazioni della fragranza, nel famoso Château de la Colle Noire di Monsieur Dior in Provenza, con il marchio francese che apre per la prima volta al grande pubblico il castello dello stilista.

Foto: Jerome Galland per PCD

La Colle Noire

“Miss Dior” rimane la fragranza più iconica della maison, da quando Christian Dior ha spruzzato un intero litro di quel profumo sulle scale e nei saloni di Avenue Montaigne per accogliere gli ospiti che vi arrivavano per assistere alla sua sfilata di debutto, la leggendaria collezione “New Look”, il 12 febbraio 1947.

La casa di moda ha acquisito il castello nel 2013 e dopo un attento restauro lo ha aperto a giornalisti e VIP due anni dopo. Anche se La Colle Noire ha sempre occupato un posto speciale nell’iconografia di Dior – e nella storia della moda.

L’inaugurazione della mostra coincide con la pubblicazione di Miss Dior, A Story of Courage and Couture, della nota giornalista e scrittrice Justine Picardie, che si concentra sulla straordinaria vita della sorella minore di Christian, Catherine. Botanica, coltivatrice di rose, musa e coraggioso membro della Resistenza francese, tanto da essere torturata dalle SS a Parigi prima di essere internata nel campo di concentramento di Ravensbruck, al quale incredibilmente sopravvisse. Al ritorno, alla stazione ferroviaria di Gare de l’Est a Parigi nel 1945, era così emaciata che suo fratello maggiore Christian non la riconobbe. Dopo averla aiutata a tornare in salute, due anni dopo Christian Dior battezzò la sua prima fragranza “Miss Dior” riferendosi proprio a Catherine.

Foto: Dior

Scultura di Bianca Beck (sinistra)

Un’ultima declinazione del profumo Miss Dior è stata lanciata all’inizio di settembre con una campagna pubblicitaria davvero magica con protagonista Natalie Portman, diretta da Manu Cossu. A sottolineare quanto la Portman sia importante per la maison, l’intero team di produzione si è trasferito in Australia, dove la Portman stava girando Thor: Love and Thunder per riprenderla circondata da fiori. Rendendo necessario che tutta la troupe restasse in isolamento per 15 giorni prima dell’inizio delle riprese.

È molto lontano geograficamente dal Colle Noire. Eppure in qualche modo il riemergere dalla pandemia rispecchia il risveglio della Francia dopo gli orrori della seconda guerra mondiale e i giorni bui del collaborazionismo sotto il regime di Vichy.

“Proprio perché aveva attraversato i suoi momenti più bui (la ricca famiglia di Monsieur Dior andò in bancarotta negli anni ’30; la Depressione lo costrinse a chiudere la sua galleria d’arte; suo fratello maggiore è tornato dalla prima guerra mondiale sotto shock, l’altro è diventato schizofrenico e Catherine è stata portata nei campi di sterminio), Dior era doppiamente determinato a celebrare la bellezza, la libertà di espressione e l’indipendenza delle donne. Dalle tenebre a volte può nascere una grande bellezza”, ha commentato Picardie, prima di firmare un libro nel giardino di La Colle Noire.

Foto: Dior

Abiti dior

Che è ciò che hanno ottenuto le artiste di questa sfilata, utilizzando i codici chiave di Dior e la boccetta di Miss Dior – il motivo pied de poule, i colori rosa e grigio o il suo nastro di raso – per esprimere le loro diverse visioni.

“Abbiamo deciso di creare questa mostra Miss Dior per rendere omaggio a Dior, che ha immaginato il profumo una sera d’estate proprio qui a La Colle Noire, pensando a sua sorella Catherine. Quindi abbiamo pensato che fosse la cosa giusta chiedere a queste artiste di riflettere sull’origine stessa di Miss Dior proprio qui, in questo luogo speciale”, ha spiegato Jerome Pulis, direttore della comunicazione internazionale di Parfums Christian Dior.

Love is a gift di Hua Wang si concentra sull’elegante fiocco di raso in una massiccia scatola rettangolare di ceramica e resina; mentre Mimosa Echard in Andréa ha utilizzato tutti i materiali di un atelier di alta moda – cristalli, quarzo, perline di plastica, orecchini, crine di cavallo e persino tappi di profumo Miss Dior – per creare un quintetto di flaconi di resina trasparente nel colore rosa – la base della fragranza.

Foto: Dior

Opera d’arte di Haruka Kojin

Pia Maria Naeder, una ex reporter investigativa televisiva, ha creato un flacone fatto a mano e un mini abito Dior decorato con migliaia di perline in un lavoro intitolato Miss Stardust; mentre Behan Laura Wood, una donna inglese dai capelli blu in un vestito a kimono ha costruito una scultura Miss Dior Trellis Folly Sculpture alta due metri in vetro borosilicato e archi in acciaio inox a motivo pied-de-poule.

“Alle artiste abbiamo dato carta bianca. La cosa interessante è che tutte hanno adottato approcci molto diversi all’utilizzo dei codici Dior come, ad esempio, il pied-de-poule. Alcune artiste hanno anche utilizzato la storia personale di Catherine Dior, che fu una grande combattente della resistenza. Come la scultrice francese Ingrid Donat, che ha creato una scatola di metallo con all’interno della pergamena rosa, come simbolo del coraggio di Catherine”, ha aggiunto Pulis.

Foto: Dior

Il contributo dell’artista Sabine Marcelis

Mentre si trovava nel sud della Francia, il team Dior ha anche organizzato il make up per una serie di star della TV a Cannes, tra cui Ana Girardot, Vera Kolesnikova, Niels Schneider e Virginie Efira; come pure Naida Ayadi e Marco Prince, membri della giuria guidata da Nikolaj Coster-Waldau di Game of Thrones. La maison ha anche sponsorizzato due premi in questo festival di serie televisive: un Dior Revelation Prize che è andato a Malik Gervais-Aubourg per la sua interpretazione in Je Voudrais Qu’On M’Efface e il Dior Grand Prize per la migliore serie, vinto dalla tedesca The Allegation.

Situato a 45 minuti a nord-ovest di Cannes, il castello è una splendida espressione delle molteplici influenze di Monsieur: la grandiosità del neoclassico, il territorio provenzale e l’eleganza dell’alta borghesia. La struttura nacque come ufficio di smistamento postale, poi divenne un piccolo castello in pietra, prima che Dior lo acquistasse nel 1950 arrivando quasi a raddoppiarne le dimensioni, costruendo un nuovo ingresso e un viale di pini sfalsati per aumentare il senso della distanza.

È un ambiente rarefatto e bellissimo, dove tutte le meditazioni artistiche sulla bellezza e l’indipendenza sembravano davvero di casa. Vanta viste estese su creste ondulate, conosciute localmente come Le Colline Nere, da cui il nome del castello. Vi si trovano anche gli alberi d’ulivo piantati dallo stilista; la tenuta di cinque ettari produce anche il proprio olio d’oliva. Lo stagno simmetrico di 40 metri per 10 di Christian ospita un banco di carpe giapponesi, come ai suoi tempi. Mentre bianche colombe e candidi pavoni – con una nuova generazione di discendenti al seguito – zampettano nei prati e davanti a una cappella ottocentesca. All’interno si trova un pavimento a forma di stella molto amato da Dior, una scoperta che ha deliziato il notoriamente superstizioso designer.

A causa della sua morte prematura a soli 52 anni, Christian Dior ha potuto trascorrere solo due anni completi nel castello, ma il suo spirito e l’idea dell’animo umano che supera i mali del mondo per immaginare un posto più bello e più nobile sopravvive a La Colle Noire. Per gli amanti della moda, della bellezza e del mito di Dior è davvero una tappa obbligata.

Godfrey Deeny (traduzione di Gianluca Bolelli)

Da Fashion Network

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