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5 Mag

Il tempo sospeso di Giorgio Morandi tra Roma e New York

Con la mostra  Giorgio Morandi – Il tempo sospeso, la Galleria Mattia De Luca prosegue il percorso di esposizioni dedicate a grandi Maestri del Novecento italiano e internazionale.

La mostra – a cura di Marilena Pasquali, fondatrice e direttrice del Centro Studi Giorgio Morandi di Bologna, e realizzata in collaborazione con il Centro Studi Morandi e con il patrocinio del Comune di Roma e del Comune di Grizzana Morandi – si articola in due tappe: dal 30 aprile al 2 luglio 2022 nella sede di Roma saranno esposti capolavori dipinti da Morandi nell’arco di quarant’anni, dagli anni Venti ai primi anni Sessanta; in autunno la sede di New York ospiterà un’ esposizione antologica ancora più ampia, accompagnata da una ricca selezione di lavori su carta. Giorgio Morandi, Il tempo sospeso, installation view, courtesy Galleria Mattia De Luca

Allestimento © Galleria Mattia De Luca

Nella mostra romana circa una quarantina tra dipinti e opere su carta ripercorrono il percorso artistico di Morandi, nella volontà di approfondire la conoscenza della sua arte “difficile e segreta”, per parafrasare Cesare Brandi. Il serrato accostamento tra alcune “varianti” morandiane mette in luce nuovi spunti critici, come anche alcuni documenti inediti emersi recentemente dagli archivi di famiglia e integrati al percorso espositivo.

Giorgio Morandi – Il tempo sospeso, vuole valorizzare la figura di Morandi come uomo e artista saldamente ancorato al ventesimo secolo: un uomo che ha vissuto due guerre mondiali e provato il peso della disillusione, la perdita di riferimenti, la sconfitta di ogni credo. Per arginare la deriva dell’umano il pittore ricerca un ordine mentale, un’armonia della forma, una materia che si fa luce, senza tuttavia cancellare il brivido del dubbio che si ritrova in ogni sua immagine, trasformato in attesa, sospensione.

Giorgio Morandi, Paesaggio, 1944. Olio su tela, 30 x 50 cm Courtesy Galleria Mattia De Luca

Paesaggio, 1944 © Galleria Mattia De Luca

La curatrice Marilena Pasquali denisce così la forza dell’arte di Morandi: “Mettere il reale tra parentesi per riuscire a viverlo. Prendere le distanze dal mondo per poterlo abitare, per accettarlo senza perdere autonomia di pensiero e umanità di comportamento. Sostenere l’importanza della sospensione, la necessità dell’attesa, il bisogno di distacco”. E continua “Raramente un artista ha saputo trasmettere tutto questo – ragione e sentimento fusi insieme – come ha fatto Giorgio Morandi con le sue composizioni di oggetti, i suoi scorci di natura, i suoi fiori di seta, immagini in apparenza così “neutrali” e in realtà così forti, così vuote di uomini e così colme di umanità. Morandi è artista “sull’orlo”, sempre in equilibrio sulla soglia di un tempo e di un mondo che stanno cambiando a grande velocità, e come tale oggi è più che mai necessario, in questo tempo difficile e sempre più veloce, inafferrabile e spesso incomprensibile”.

Giorgio Morandi, Natura morta, 1953. Olio su tela, 35 x 44 cm foto di Daniele Molajoli.

Natura morta, 1953 © Daniele Molajoli

A corredo del progetto espositivo di Roma e New York, verrà pubblicato un catalogo con saggi della curatrice e di altri studiosi, letterati, artisti, e che raccoglierà anche le immagini di entrambe le mostre, inediti documenti d’archivio e le testimonianze sulla vita e l’opera di Giorgio Morandi studiati e analizzati appositamente per questo progetto.

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