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22 Apr

Damiani 100×100 Italiani. Un secolo di pietre preziose

Pochi nomi evocano un senso di continuità, artigianato e innovazione come Damiani. La maison, da sempre orgogliosamente a Valenza, quest’anno festeggia il suo centenario con una mostra straordinaria presso le Gallerie d’Italia di Milano. Curata da Alba Cappellieri, ordinaria in Design del Gioiello al Politecnico di Milano, e realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo, l’esposizione rimarrà aperta fino al 28 aprile.

Damiani 100×100 Italiani, ovvero cento opere per cento anni. È così che la famiglia Damiani ha scelto di festeggiare, condividendo con il pubblico una preziosa collezione di pietre rare, riportate in vita attraverso il magistrale lavoro dei loro orafi di Valenza, custodi del mestiere fin dal 1924. Il risultato è una raccolta di cento capolavori che testimoniano la continuità di una tradizione artigianale unica ma con uno sguardo sempre rivolto al futuro, perché la storia di Damiani non riguarda solo i gioielli; è la testimonianza dello spirito duraturo della creatività e della visione imprenditoriale italiane.

Sala Delle Colonne, Gallerie d’Italia

Tre generazioni hanno guidato l’azienda nel corso dei decenni attraverso sfide e trionfi, ciascuna apportando le proprie convinzioni e competenze. A partire dal fondatore Enrico, orafo di grande abilità che divenne presto il gioielliere di riferimento delle grandi famiglie dell’epoca. Dieci anni dopo, nel 1934, nacque il figlio, Damiano, il quale iniziò un processo di potenziamento industriale e di espansione commerciale che, promuovendo la ricerca nel design e l’innovazione tecnica, segnò profondamente l’evoluzione aziendale di Damiani. Alla tragica e prematura scomparsa di Damiano nel 1996, la gestione passò alla moglie Gabriella e ai tre figli: Guido, Silvia e Giorgio. Un trauma e una responsabilità enorme da gestire per Gabriella e gli eredi nemmeno trentenni che reagirono, come spiega Guido nel video presente alla mostra, tirandosi su le maniche e dandosi da fare il più possibile: «Questo ci ha aiutato tantissimo ad essere più uniti e a far sì che questa storia di successo possa essere una storia di successo anche nelle prossime generazioni». Grazie a questo spirito determinato sono riusciti a internazionalizzare l’azienda, trasformandola in una realtà globale con oltre 80 boutique in tutto il mondo: uno dei modelli di successo di famiglia imprenditoriale italiana.

gioielli damiani

Guido, Silvia, Giorgio Damiani al Damiani Centenary Gala Dinner al Teatro Alcione di Milano (Daniele Venturelli/Getty Images)

L’orgoglio dei Damiani, comprensibile e condiviso da generazioni di clienti che hanno cercato e voluto le loro creazioni, si snoda tra le mille luci, i bagliori, i colori, l’eleganza tutta italiana dei 100 gioielli in mostra, proposti come la celebrazione di 100 anni di storia e descritti attraverso cinque valori dell’italianità:

la famiglia – che nel video proiettato durante tutto il percorso e presente qui sotto – racconta la storia di tre generazioni di gioiellieri ma anche i sogni, l’amore e i successi che hanno portato a questo traguardo.

la maestria, interpretata dalla collezione Mimosa. Qui, la maison dimostra tutta la sua genialità attraverso un “caos apparente” che accosta in modo innovativo pietre di diverse dimensioni e tagli, creando un’armonia perfetta. I gioielli avvolgono con morbidezza e naturalezza il corpo. Ed è proprio Mimosa che si trova al centro della mostra, con il collier Eternal Blue dove il protagonista è un maestoso zaffiro dello Sri Lanka tagliato a cuscino, da cento carati. L’intensità del suo blu reale è magnetico, esaltato ancor di più dai diamanti che lo circondano in un abbraccio di luce. Capolavoro unico che esprime tutta la qualità artistica e la versatilità di Damiani, questo pezzo può essere indossato in molteplici modi: come collier, come ciondolo pendente da una catena in oro bianco impreziosita da diamanti, oppure come lussuosa spilla.

Eternal Blue

la creatività, espressa da Margherita. Una collezione che al solo vederla suscita gioia, un’esplosione di margherite su ogni pezzo. Nata negli anni Venti del Novecento come omaggio del fondatore Enrico Grassi Damiani alla Regina d’Italia Margherita di Savoia, rappresenta una sublime espressione della creatività di Damiani. Un’elegante fusione tra tradizione e modernità, Margherita incarna la creatività squisitamente italiana. Al centro della collezione risplende lo splendido collier “Margherita Desert Garden”: un inestimabile tributo alla magnificenza della natura che, con i toni giallo-marrone-sabbia, evoca l’alba nel deserto e crea un sontuoso tappeto su cui si posano le margherite realizzate con diamanti bianchi e centrali fancy yellow, aggiungendo un tocco particolare di colore e texture a questo pezzo rarissimo, degno di una regina.

Margherita Desert Garden

la storia, definita dalla collezione Belle Époque. È una manifestazione artistica della storia, intesa come capacità di guardare al passato e di elaborarlo con uno sguardo rivolto al futuro per diventare interpreti del proprio tempo. La Belle Époque è stata un’epoca d’oro, caratterizzata un intenso periodo di splendore culturale e artistico. In Francia si afferma l’Impressionismo, in Italia nasce il Futurismo ma è con il cinema dei fratelli Lumière che si ha l’innovazione maggiore. Ed è proprio questo periodo storico ad ispirare il fondatore della Maison nel creare creazioni sublimi, capaci di catturare l’attenzione e l’emozione come nel bracciale in oro bianco “Belle Époque Frame”, che rappresenta la collezione. La sua geometria perfetta dà vita a un’opera dinamica e luminosa, realizzata alternando diamanti e diamanti fancy color, evocando la pellicola cinematografica e la stessa luce che ha dato vita al cinema.

Belle Époque Frame

la passione, illustrata dalla collezione Fantasy Cut che incarna tutto l’amore della maison per la sua storia, il suo savoir-faire e la bellezza delle materie prime che i maestri orafi valenzani trasformano con abilità. Non sono semplici gioielli, ma oggetti d’arte che narrano una storia e testimoniano il talento straordinario di chi trasforma gemme preziose in meraviglie senza tempo. Tra le creazioni per il centenario spicca il “Fantasy Cut The Damiani Green Treasure of Muzo”: un collier in oro bianco con diamanti taglio smeraldo e taglio brillante, impreziosito da uno smeraldo di Muzo di quasi 64 carati, simbolo della foresta pluviale. Anche qui, come in Eternal Blue, c’è versatilità: il ciondolo è infatti amovibile e permette quindi una molteplicità di utilizzi.

Fantasy Cut The Damiani Green Treasure of Muzo

Ogni pezzo ha una storia e un significato particolare. Ma quello che colpisce, oltre la loro bellezza perfetta, è la storia del percorso: che parte dalla famiglia, naturalmente, e dagli strumenti dell’orafo. Come se non ci fosse uno senza l’altro. Un omaggio all’infinita passione, conoscenza e abilità dei maestri che creano questi gioielli per i quali Damiani ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti italiani e internazionali, detenendo ancora oggi il record di 18 Diamonds International Awards, i cosiddetti Oscar della Gioielleria. Tra i pezzi iconici esposti vi sono il bracciale “Shark” (1976), loro primo Diamonds International Award, ideato da Gabriella Damiani; e il sontuoso collier “Bloody Mary” (1986), ovviamente ispirato da Maria Tudor e dai collari del Cinquecento. Questi due pezzi chiudono la mostra.

Una mostra che non celebra solamente il glorioso passato di Damiani ma rappresenta un chiaro segnale del suo impegno per il futuro, pronto a continuare il suo viaggio di successo e ispirazione nelle generazioni a venire, come ha racconta in varie occasioni Guido Grassi Damiani, «L’anniversario per il 100esimo compleanno rappresenta per noi un’occasione per testimoniare l’eterna vitalità di Damiani, che anno dopo anno si rinnova. Festeggeremo, certo, ma soprattutto penseremo al futuro. Siamo all’attacco, stiamo facendo grandi investimenti». Lasciando così il visitatore curioso e impaziente di vedere quale sarà la prossima collezione, il prossimo pezzo che farà la storia.

 

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