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7 Mag

Dialoghi sull’uomo, profondi e contemporanei

Presentata la nona edizione di Dialoghi sull’uomo, il festival di antropologia del contemporaneo promosso dal Comune di Pistoia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Tre giorni di incontri con scrittori, sociologi, intellettuali, dal 25 al 27 maggio 2018.

Giulia Cogoli (foto di Grazia Lissi)

Alessandro Baricco

PISTOIA.  “Quaero hominem”, ovvero “cerco l’uomo”. Così rispondeva il filosofo Diogene a chi gli chiedeva perché girasse in pieno giorno con una candela accesa, a rischiarare una via già chiara. Dopo duemila anni, la ricerca non si è ancora conclusa, l’umanità non ha mai smesso di interrogarsi su se stessa, di guardarsi dentro, di indagare le sue aspirazioni e paure, e soprattutto ha cercato di capire quanta strada abbia percorsa dall’inizio della sua storia. Il festival di antropologia del contemporaneo Dialoghi sull’uomo, diretto da Giulia Cogoli e giunto alla sua nona edizione, rappresenta in un certo senso gli “stati generali” del discorso sull’individuo, stante la rilevanza raggiunta grazie alla partecipazione di eminenti filosofi, antropologi, sociologi, scrittori e intellettuali che si sono avvicendati in questi nove anni  di incontri con il pubblico. Per questo 2018, si è scelto di affrontare il tema del cambiamento, con un’edizione dal titolo Rompere le regole: creatività e cambiamento: due dinamiche che da sempre hanno affascinato l’individuo, costantemente attratto dall’idea di “andare oltre”, superare l’ovvio, perché curiosità e creatività sono istinti innati, parte inscindibile della psiche umana sin dai primordi. E la creatività artistica ha ricoperto un ruolo importante nel marcare l’evoluzione sociale, nel creare cambiamenti di costume e di pensiero, nel far nascere contaminazioni, creare occasioni d’incontro fra culture diverse. In quest’inizio di terzo millennio, in cui l’incontro fra popoli e culture assume spesso, purtroppo, tinte drammatiche e conflittuali, l’antropologia può sicuramente offrire un utile punto di vista per meglio affrontare i cambiamenti cui la società sta andando incontro. Ed è compito principale della classe politica, quello di non lasciare che tante riflessioni intelligenti e profonde come si sono sentite in questi anni a Pistoia, restino lettera morta, parole sparse al vento. Nel suo indirizzo di saluto, il sindaco di Pistoia Alessandro Tommasi ha ribadito come “la creatività e la forza delle idee sono la base da cui ripartire per costruire qualcosa di nuovo”. È sperabile quindi, che, a Pistoia come nel resto del Paese, si raggiunga presto quel cambiamento che gli italiani chiedono da tempo, e che la cultura, quando gliene viene offerta la possibilità concreta, può realmente portare.

Wole Soyinka, Premio Nobel per la Letteratura 1986

Fra i numerosi appuntamenti della rassegna 2018, la conferenza d’apertura dello scrittore Alessandro Baricco sui cambiamenti portati dalla “rivoluzione digitale”, e quella dell’antropologo Adriano Favole che spiegherà come pur nascendo all’interno di una determinata cultura, abbia cercato il contatto con quelle più lontane attraverso i viaggi, i pellegrinaggi, gli studi; una vocazione alla ricerca che ha prodotto importanti risultati in termini di conoscenza reciproca fra mondi lontani. Spazio anche all’importanza della creatività artistica, con l’esempio del londinese Circolo Bloomsbury (fondato da Virginia Woolf), formato da giovani scrittori che portarono un soffio di vitalità nella compassata Inghilterra vittoriana. Un’esperienza su cui riflette la scrittrice Nadia Fusini, incontrando il pubblico sabato 26 maggio. Domenica 27, invece, lo storico Giovanni De Luna parlerà della “fantasia al potere” che ha contraddistinto la rivoluzione sessantottina, analizzandone le dinamiche e cercando di capire perché, ad oggi, non si siano più ripetute, mentre lo psicanalista Massimo Recalcati indaga il rapporto fra creatività, legge, desiderio e libertà. Questi sono solo alcuni dei 26 incontri totali, che si terranno fra la tecnostruttura di Piazza Duomo, il Teatro Bolognini, il Teatro Manzoni, il Palazzo Comunale e la Piazza San Bartolomeo, in modo da diffondere il festival in città nella maniera più capillare possibile. A fianco degli incontri, una mostra fotografica che sarà visitabile gratuitamente nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale, dal 25 maggio al 1 luglio, e che  raccoglie una serie di scatti dell’Agenzia Magnum realizzati negli atelier di grandi artisti quali Picasso, de Chirico, Bacon, Giacometti, un viaggio all’interno dei luoghi deputati alla creatività, archivi d’idee dove sono nati capolavori che hanno influenzato e affascinato il mondo intero.

Infine, sabato 26 maggio, in occasione del conferimento del Premio Internazionale Dialoghi sull’Uomo a Wole Soyinka, lo scrittore africano già Premio Nobel nel 1986  terrà, assieme a Marco Aime, una lectio magistralis dedicata all’Africa. Come si vede, un calendario culturalmente ricco e articolato, con cui l’edizione 2018 punta a migliorare ulteriormente i buoni risultati dello scorso anno, quando furono triplicate le presenze del pubblico rispetto alla prima edizione. Perché anche le ricadute economiche che il festival ha sulla città sono aspetti importanti da considerare, e dimostrano come la cultura possa essere di stimolo al pensiero, ma anche alla ripresa economica.

 

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