Non solo il borgo del cashmere, ora Solomeo rappresenta anche il luogo di nascita del vino di Brunello Cucinelli. È un rosso rubino annata 2018, le uve scelte per il “Castello di Solomeo” sono Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, dal quale nasce il blend bordolese, a cui viene aggiunto il vitigno Sangiovese come tributo alla cultura e alla tradizione vitivinicola del Centro Italia. Da questa unione nasce un vino strutturato e al tempo stesso ricco di morbidezza – come spiega l’enologo Riccardo Cotarella alla cena di presentazione presso l’Istituto dei ciechi di Milano.
Le parole di Cucinelli «Ieri sera, in questo luogo così ricco di storia e di fascino quale è nella nobilissima Milano il palazzo dell’Istituto dei ciechi è stato davvero emozionante assaporare il primo sorso di questo vino almeno per me molto, molto speciale che è nato dalla nostra terra e da un lavoro di grande attenzione e passione. Nel nostro Solomeo abbiamo dedicato cinque ettari a viti che vengono coltivate secondo i classici princìpi della viticoltura, che io considero una vera e propria arte e mi piace pensare che le nostre uve possano finalmente raccontare anche la loro storia di bellezza.
Credo che non vi sia niente di più bello che condividere con gli amici di una vita e le persone care questo prezioso frutto, nato da una lunga opera di cura e di custodia. Proprio come avveniva nell’antica Grecia, mi piace immaginare che questo nostro vino possa allietare i più piacevoli simposi di persone che rinnovano questo umanissimo rito. Con l’opera “Sofisti a banchetto” di Ateneo, del resto, è bello ricordare che proprio “sul mare colore del vino, Dioniso ha condotto quanto di buono c’è per gli uomini”».
Ora ha realizzato il suo desiderio di produrre vino “in casa” ma la storia (affascinante e ricca di insegnamenti) di Cucinelli comincia nel 1978 quando fonda una piccola impresa e stupisce il mercato con l’idea di colorare il cashmere per le donne, sognando un lavoro rispettoso della dignità morale ed economica dell’uomo, idea cruciale per comprendere appieno il successo del marchio. Meno di dieci anni dopo acquista il Castello trecentesco del borgo, lo restaura e ne fa la sede dell’azienda. Nel 1994 apre la prima boutique monomarca (con una novità, la moda maschile) nella location di lusso di Porto Cervo. Da qui, il brand acquista sempre più appeal in Italia e all’estero ma, come ho anticipato prima, non diventa famoso solo grazie ai suoi capi straordinari ma per la filosofia dell’azienda che produce tutto in Italia, in particolare a Solomeo in Perugia, dove tutto è nato.
Pensate che crede così tanto nel Made in Italy e nell’artigianato italiano che le sue sarte guadagnano di più degli impiegati d’ufficio (lo conferma un report del 2021). Quindi, se uno stilista come Cucinelli è riuscito a creare un brand di lusso diventando uno dei personaggi più influenti e ricchi d’Italia allora significa che il vero Made in Italy esiste e conviene.
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