Scultura è la parola più usata da Maria Elena Savini per descrivere un suo gioiello. “Perciò preferisci che venga ammirato piuttosto che indossato? Al contrario – deve essere portato, ma con lo spirito giusto da una donna che ama le cose esclusive, che non vuole omologarsi e ha l’ironia sufficiente per mettere ai lobi delle orecchie un paio delle mie ‘olive’, l’omaggio più naturale che potessi fare alla mia terra, la Puglia”.
Esordisce così questa bella donna mediterranea, studi di scenografia all’Accademia di Belle Arti, poi deviati verso una creatività più minuscola, che “fa scena” ma con la ceramica, il materiale con cui Maria Elena si sporca le mani tutti i giorni nel suo studio di Mola di Bari, creando, cuocendo, spennellando la terracotta con colori pieni di luce e aggiungendo infine pietre o metalli preziosi che danno vita a un bestiario di ammaliante suggestione. O a frutti e fruttini che esaltano l’amore per la natura di questa artista artigiana.
La declinazione avviene per lo più in scenografici pezzi unici, sculture appunto – come gorgiere, orecchini, pendenti imponenti sorretti da sottili fili d’oro, in forme e colori che rimandano a una pantera piuttosto che a un leone o a un fenicottero dipinto con le nuance più spettacolari del rosa, ma anche a sfere e disegni etnici che stabiliscono un altro filone d’espressione, insieme mediterraneo e contemporaneo.
Come tutti i creatori di alta gioielleria, anche Maria Elena ha un suo animale iconico ed è il polpo, una scelta inconsueta ma che la definisce alla perfezione. I tentacoli sinuosi del mollusco, che lei illumina con gli stessi colori dei fondali, parlano di un perfetto abbinamento tra la terracotta con cui vengono plasmati e l’ispirazione marina, fortissima in un’artista che crea quotidianamente guardando il mare. E che da quel mare, che guarda a Oriente, si lascia ispirare, in un intreccio di suggestioni storiche e mitologiche. È così che ogni gioiello è irripetibile, creato com’è dall’abilità estrosa di Maria Elena, coniugata allo spunto culturale che l’ha in parte originato. È per questo che, oltre al Savini Jewels, il marchio col quale Maria Elena si presenta e vende i suoi gioielli, sono sempre più frequenti le occasioni nelle quali crea solo sculture, spesso polpi giganti che, esposti, parlano di una muta bellezza che dobbiamo custodire e salvaguardare.
Perché dal mare e dalla terra viene tutto quello di cui abbiamo bisogno.
(Tutte le foto delle modelle con i gioielli sono di Fonte Silvia Meo)
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