Che Rosa Feola avrebbe movimentato il mondo della lirica, critica e pubblico se ne sono accorti presto, ascoltandola al suo debutto, a soli 23 anni, nel ruolo di Corinna, ne “Il viaggio a Reims”. Con talento, vivacità e perseveranza il soprano sta conquistando i palcoscenici italiani e stranieri; recentemente ha trionfato in “Rigoletto” diretto da Daniele Gatti, regia di Damiano Michieletto, Orchestra e Coro dell’Opera di Roma, allestimento realizzato al Circo Massimo. Nata a San Nicola la Strada, Caserta, Feola racconta «Nelle nostre terre il canto è importante, si sente cantare per le strade, altrove non accade».
Bambina come si sarebbe immaginata da grande?
«Ammiravo le mie maestre, ero affascinata da quante cose sapessero, dalla loro gentilezza e generosità. Pensavo che avrei insegnato come loro».
E poi cos’è successo?
«Ho incontrato quella che mi è piaciuta più di tutte, la maestra di canto. Ho subito capito che la musica era padrona della mia vita. Un bravo insegnante riesce sempre a scoprire i tuoi talenti, a instradarti verso quello che neanche tu sapevi di poter fare».
È nata e cresciuta in una famiglia di musicisti. Cosa crede di aver ricevuto?
«I miei genitori non sono musicisti ma amano tantissimo la musica, mi hanno insegnato che il sacrificio e l’impegno sono le uniche cose che contano per raggiungere i propri obiettivi».
E dalla sua Regione?
«In Campania c’è sempre il sole, le persone sorridono e amano la vita. Sono valori che mi accompagnano».
È sposata con il baritono Sergio Vitale. Quanto è importante crescere insieme nell’affetto, nella musica e nella carriera?
«Abbiamo scoperto e superato insieme gli ostacoli del mestiere, questo ci ha reso ancora più uniti. Ci definiamo una “squadra”».
Fra i ruoli che ha interpretato a quali si è più legata?
«Fino a poco tempo avrei detto Gilda, il ruolo che ho eseguito maggiormente, le sono molto affezionata. Ora sto preparando Violetta per il debutto a Savona, regia e supervisione della grande Renata Scotto, mia maestra da tanti anni, sento e spero che nascerà presto un nuovo legame».
È spesso in viaggio. Qual è la prima cosa che mette in valigia?
«La spazzola per i capelli, temo sempre di dimenticarla».
È scaramantica?
«No, ma come diceva Totó “ Non si sa mai!”».
I suoi fratelli sono musicisti, Carlo basso-baritono, Gianluca, violinista. Vi siete mai scambiati consigli?
«In continuazione. Abbiamo la fortuna di abitare nello stesso palazzo, sovente il mio salotto si trasforma in una sala concerti. Parliamo molto di musica e spesso i miei fratelli mi seguono in giro per il mondo».
Se dovesse definire il suo carattere con tre aggettivi?
«Romantica, positiva, determinata».
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