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6 Giu

Il Mito danza

Entrare nella sede Rai di Milano ha sempre il suo fascino. Di certo i corridoi, l’ascensore e gli atri risentono degli anni, ma l’atmosfera e la professionalità che si respira in quelle stanze fa tornare alla memoria i grandi traguardi che in quel palazzo si sono raggiunti. Così, quasi fossimo in una diretta del “Calcio minuto per minuto”, con due soli “campi“ collegati (Milano e Torino) è stata presentata, passando la parola tra una sede e l’altra, l’edizione 2018 di MITO SettembreMusica, il festival musicale che da parecchi anni ri-accoglie i cittadini (e i turisti) vacanzieri nelle due metropoli.

La presentazione di quest’anno, come si diceva, è stata fatta presso la sede Rai di Milano e Torino, collegate tra di loro in diretta, alla presenza, oltre dei dirigenti della televisione pubblica, nel capoluogo lombardo del sindaco di Milano Giuseppe Sala, la Assessora alla Cultura di Torino Francesca Leon e del presidente di MITO Anna Gastel; mentre nella città sotto la Mole hanno preso la parola il Sindaco di Torino Chiara Appendino, l’Assessore alla Cultura di Milano Filippo Del Corno e il Direttore Artistico della manifestazione Nicola Campogrande.

Tema conduttore di quest’anno sarà la danza, che sarà “declinato” in 125 modi (cioè 125 concerti, 63 a Torino e 62 a Milano) dal 3 al 19 settembre. Un soggetto che permette di ripercorrere la storia della grande musica e un’occasione per svelare le diverse espressioni della relazione tra le due arti: dalle danze rinascimentali e barocche alle loro reinvenzioni da parte dei compositori di oggi, dalle manifestazioni più concrete di tipologie di danze note a tutti – come il tango o il valzer – alle sublimazioni dell’arte coreutica in forma puramente concertistica.

Julia Fischer, ph. Felix Broede

Marin Alsop, ph. by Grant Leighton

Chloe Hanslip, photo Kaupo Kikkas

«La danza ha da sempre rappresentato una fonte di ispirazione per i compositori – spiega il direttore artistico Nicola Campogrande – perché nelle sue forme, nelle sue strutture, si trova esplicitato in forma fisica ciò che il pensiero musicale disegna nel tempo. Dal medioevo a oggi, non c’è stata epoca che si sia privata del piacere di comporre, eseguire e ascoltare musica in vario modo ispirata alla danza; e il fatto che questa si appoggi volentieri su moduli regolari, ripetuti, è stato uno stimolo formidabile per la creazione musicale, che si trattasse di assecondarli (dal Duecento a Čajkovskij ) o di tradirli (come fece Stravinskij). Per questo, i musicisti invitati a MITO hanno accolto con entusiasmo il mio invito a costruire programmi originali, declinando il tema della danza in modo fantasioso, tra capolavori e chicche da riscoprire».

Nei 16 giorni di festival sul palco delle due città si avrà modo di assistere a concerti diretti da grandi maestri come Myung-whun Chung, Gianandrea Noseda, Marin Alsop, Vasily Petrenko, Vladimir Fedoseyev e Stanislav Kochanovsky; al “comando” di orchestre quali la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica della Scala e quella del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra Verdi di Milano. Non mancheranno solisti d’eccezione, come Martha Argerich, Julia Fischer, Enrico Dindo, Ilya Gringolts, Xavier De Maistre, Chloë Hanslip ed Evelyn Glennie.

Difficile poter presentare in modo esaustivo la programmazione di quest’anno, per cui metteremo l’accento solo su alcuni eventi. La serata d’apertura del festival (lunedì 3 settembre al Teatro Regio di Torino, replicata martedì 4 settembre al Teatro alla Scala di Milano) è affidata alla Royal Philharmonic Orchestra guidata dalla direttrice d’orchestra americana Marin Alsop, con la partecipazione di una star del violinismo internazionale come Julia Fischer. Il concerto, intitolato “Balletti Russi”, proporrà le pagine di compositori russi di tre generazioni differenti: da Čaikovskij a Stravinskij, fino a Victoria Borisova – Ollas, che ha orchestrato “Träumerei” di Schumann, sfruttando la tavolozza timbrica della nostra contemporaneità. Il brano, presentato in prima esecuzione italiana, rispetta la tradizione di MITO di offrire una pagina inedita nella serata inaugurale.
Nel pieno rispetto del tema dell’edizione 2018, e ampliando la tradizionale e feconda collaborazione con Torinodanza, MITO stringe quest’anno per la prima volta un’alleanza artistica e produttiva con il festival MILANoLTRE. In cartellone il 14 settembre a Torino e il 17 a Milano, si potrà assistere a uno spettacolo di danza del tutto nuovo, realizzato grazie alla collaborazione di Aterballetto. Su commissione dei tre festival nasce quindi “Domus Aurea”: il compositore Giorgio Colombo Taccani ha realizzato una trascrizione originale di alcune “Suites” di Bach che verrà eseguita dal vivo dall’ensemble Sentieri Selvaggi; e su questa Diego Tortelli ha sviluppato la coreografia. Completa il programma della serata “Sarabande” di Jiří Kylián, anch’essa su musiche di Bach, questa volta rielaborate elettronicamente.
Tradizione del festival è anche quello di proporre diverse contaminazioni tra generi musicali. Quest’anno uno dei più importanti appuntamenti sarà il concerto del 7 settembre a Milano, con il Kronos Quartet. Durante la serata il celeberrimo ensemble statunitense presenterà composizioni di autori contemporanei provenienti sia dalla musica “colta” che dalla “popular”: passando da George Gershwin a Laurie Anderson, da Terry Riley a Pete Townshend, Michael Gordon e Dan Becker, rivisitati sempre attraverso il loro personalissimo “sguardo” musicale.
Due giornate (sabato 8 settembre a Milano e domenica 9 settembre a Torino), saranno dedicate al mondo dei cori. Quest’anno i cori coinvolti saranno quindici, non solo italiani, distribuiti in dieci concerti; tutti i cantori poi si riuniranno a fine giornata per cantare insieme al pubblico e al Coro Giovanile Italiano diretto da Gary Graden in “MITO Open Singing”. La serata sarà programmata in due nuove sedi, nella Sala Verdi del Conservatorio a Milano e alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, dove saranno distribuiti gratuitamente i fascicoli con le partiture.
MITO non si dimentica dei più giovani. Ogni fine settimana, ci saranno occasioni per scoprire modi poco consueti di fare musica e teatro musicale. In programmazione ci saranno quindi uno spettacolo proveniente dal Lussemburgo (“Drumblebee”, con quattro esploratori-percussionisti che tentano di staccare la luna dal cielo); un lavoro commissionato da MITO (“Un viaggio a piedi nudi”); e un debutto italiano (“I love you Tosca”: l’opera di Puccini riletta per bambini e ragazzi).
La chiusura del Festival sarà affidata al concerto intitolato “Altre danze”, il 18 a Milano e il 19 settembre a Torino. Protagonisti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Stanislav Kochanovsky e Enrico Dindo al violoncello, con un programma che prevede la prima esecuzione italiana di “Azul”, folgorante brano composto dall’argentino Osvaldo Golijov come una sorta di Ciaccona del XXI secolo, ispirata a Couperin, che viene accostato alla “Sinfonia n. 4” di Brahms, anch’essa contenente nell’ultimo movimento la stessa struttura di danza cinquecentesca.

(in copertina: Myung-whun Chung, foto di Silvia Lelli)

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